Quanto sono diffuse le fioriture algali velenose? La sfida della Nasa che sarà di aiuto alla gestione delle acque

Altro che pericolose sfide su Tik Tok, ecco una challenge importante per la nostra salute: la Nasa ha lanciato una gara con l’obbiettivo di capire dove e quanto si stanno diffondendo i cianobatteri nei piccoli corpi idrici interni. Questa iniziativa sarà di aiuto alla gestione delle acque e quindi alla salute pubblica. La sfida è aperta fino al 17 febbraio

Arriva una sfida davvero importante: la Nasa ha lanciato una gara con l’obbiettivo di capire dove e quanto sono diffuse le fioriture algali velenose, in particolare i cianobatteri nei piccoli corpi idrici interni. Questa iniziativa sarà di aiuto alla gestione delle acque e quindi alla salute pubblica. Si può partecipare fino al 17 febbraio.

Come si legge sulla pagina della challenge, i corpi idrici interni forniscono una varietà di servizi critici per la vita sia umana che acquatica, tra cui acqua potabile, opportunità ricreative ed economiche e habitat marini.

Ma i gestori della qualità dell’acqua devono affrontare la proliferazione di fioriture algali nocive (HAB), tra cui i cianobatteri. Gli HAB producono in generale tossine velenose per gli esseri umani e i loro animali domestici, e minacciano gli ecosistemi marini bloccando la luce solare e l’ossigeno. E queste fioriture si verificano in acqua dolce, come in fiumi e laghi, ma anche in acqua salata, come in oceani o baie.

Per monitorare i cianobatteri nei corpi idrici interni viene normalmente utilizzato il campionamento manuale dell’acqua, o campionamento in situ, una procedura accurata e molto affidabile, ma che richiede molto tempo ed è difficile da eseguire continuamente: per questo è necessario trovare un modello matematico che fornisca una previsione altrettanto accurata della loro diffusione.

La Nasa ha quindi chiesto l’aiuto di tutti, lanciando una sfida.

Il tuo obiettivo in questa sfida è utilizzare le immagini satellitari per rilevare e classificare la gravità delle fioriture di cianobatteri in piccoli corpi idrici interni – si legge sulla pagina ufficiale – Ciò aiuterà i gestori della qualità dell’acqua ad allocare meglio le risorse per il campionamento in situ e a prendere decisioni più sicure per gli avvisi di salute pubblica su acqua potabile e attività ricreative

Per partecipare, è necessario registrarsi, quindi collegarsi ai set di dati disponibili. Naturalmente sono necessarie delle competenze matematiche e familiarità con gli strumenti informatici: con il set di dati presente nella scheda scaricabile si dovrà creare e provare il modello, fino a generare previsioni corrispondenti al format di invio.

I dati sono stati raccolti con la procedura usata di norma, ovvero campionamenti in situ manuali, poi analizzati per la densità dei cianobatteri. Non dobbiamo dunque “inventare” nulla, ma verificare se è possibile “unire i puntini” (matematici) per fare previsioni ragionevoli.

I 5 partecipanti che raggiungeranno il punteggio più alto saranno invitati a presentare un breve resoconto della loro metodologia di modellazione, mentre un premio in denaro verrà assegnato ai due migliori, selezionati da una giuria sulla base dell’interpretabilità e la robustezza del modello generato.

La sfida è aperta fino al prossimo 17 febbraio.

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Fonte: Drivendata/Nasa

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