In tutto il mondo le acque di molti mari e fiumi si stanno tingendo di rosso (e non è affatto una bella notizia)

L’anomala colorazione rosso-bruna che stanno assumendo (temporaneamente) le acque marine in diverse regioni del Pianeta – fra cui anche l’Italia – sarebbe dovuta all’invasione di micro-alghe aliene e batteri

Le acque dei mari e dei corsi d’acqua di tutto il mondo sono sempre più vittime di un preoccupante fenomeno dalle conseguenze non ancora chiare per la sopravvivenza delle specie endemiche e per la nostra salute: le maree rosse. Cerchiamo di capire meglio questo fenomeno e le cause alla base della sua comparsa.

Proprio in questi giorni il lago Merritt, nello stato americano dell’Oakland, è invaso da una pericolosa fioritura di alghe tossiche che conferisce all’acqua un innaturale colore rosso-bruno. Per questo motivo, in attesa che l’emergenza rientri, le autorità locali hanno consigliato di evitare di nuotare e pescare nel lago, nonché di tenere lontani bambini e animali domestici dalle acque inquinate.

Gli esperti che stanno monitorando la situazione hanno ipotizzato una innaturale fioritura di alghe dinoflagellate, che potrebbe produrre tossine dannose per l’essere umano e per la fauna locale. Chiamate anche pirrofite, si tratta di alghe microscopiche per lo più unicellulari che, presenti in quantità esagerate, danno vita a ciò che i biologi chiamano marea rossa.

Queste innaturali fioriture di alghe tendono a manifestarsi in acque calde e calme: i ricercatori che stanno osservando questo fenomeno in diverse parti del mondo ritengono che crisi climatica e cambiamenti nei modelli meteorologici abbiano favorito le condizioni ideali per la fioritura innaturale di questi vegetali.

Ma il clima che cambia non è l’unico fattore che sta provocando le alghe rosse: anche lo sversamento dei rifiuti industriali e delle acque reflue, nonché la contaminazione da fertilizzati utilizzati in agricoltura contribuiscono a creare le condizioni ideali per la fioritura delle maree rosse.

Anche lo stato della California è alle prese con fioriture di micro-alghe rosse in diverse zone, dalla Bay Area di San Francisco al parco del Big Break Regional Shoreline e alla Del Valle West Beach di Livermore. Lo Stato ha messo a disposizione un portale online in cui, ogni settimana, viene aggiornato l’elenco di tutti i rapporti sulla fioritura delle alghe.

Il contatto con le tossine rilasciate da queste alghe può provocare eruzioni cutanee, vomito e sintomi assimilabili a quelli influenzali a persone e animali domestici. Ma la contaminazione batterica rappresenta una minaccia anche per le specie vegetali – ecco perché le autorità statunitensi hanno vietato l’utilizzo delle acque rosse anche per l’irrigazione di prati e giardini.

Anche in Italia, appena qualche settimana fa, abbiamo assistito a una simile invasione, con le acque di Rimini caratterizzate da una colorazione rossastra tendente al marrone. ARPAE ha rassicurato bagnanti e turisti sul fatto che si trattasse di un fenomeno naturale e non di una forma di inquinamento di origine antropica. Nel caso emiliano, l’invasione delle alghe rosse non ha portato problemi di tossicità all’acqua né per la fauna marina né per i bagnanti.

Non è la prima volta che si segnala la presenza di questa alga nelle acque marine italiane, e in particolare nel Mar Adriatico: si pensi che la prima segnalazione risale addirittura al 1994. Il fenomeno si manifesta nei mesi estivi (luglio e agosto) ed è caratterizzato da un progressivo intorbidimento dell’acqua entro i primi 200 metri da riva.

Anche in questo caso, come abbiamo già detto per le acque statunitensi, il fenomeno è influenzato da alcuni fattori quali temperature marine insolitamente alte (superiori ai 27°C), mare molto calmo, cielo sereno.

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Fonti: City of Oakland / NOAA Ocean Service / ARPAE

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