Il Ministero della Transazione ecologica dichiara lo stato di pre-allarme per le forniture di gas. Ecco cosa implica

In Italia è scattato lo stato di pre-allarme per la fornitura del gas. Che significa? Quali saranno gli effetti sugli utenti?

A seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina nel nostro Paese è stato dichiarato lo stato di pre-allarme per le forniture di gas. A deciderlo, dopo aver consultato il Comitato di emergenza e monitoraggio nazionale, è stato il Ministero della Transizione ecologica, come si legge sulla nota pubblicata sul sito della Snam Rete Gas.

Ma cosa significa a livello concreto? Che implicazioni avrà sugli utenti italiani? Chiariamo innanzitutto che non ci sarà nessuna conseguenza immediata per le famiglie italiane. In poche parole non resteremo senza gas da un giorno all’altro. Vediamo cosa implica lo stato di pre-allarme.

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Stato di pre-allarme per le fornitura del gas: cosa significa

Come anticipato, la scelta è strettamente legata alla guerra in Ucraina, “considerato che tale situazione insiste sul territorio attraverso cui passa gran parte delle forniture di gas naturale che approvvigionano il sistema italiano e che il livello di pericolosità della minaccia alle forniture è sensibilmente maggiore rispetto a quanto previsto nelle analisi di rischio svolte in passato”.

Di conseguenza il Ministero della Transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani, ha ritenuto opportuno:

  •  predisporre eccezionali misure preventive volte a incentivare un riempimento dello stoccaggio anticipato rispetto alle procedure adottate in condizioni normali, come discusso anche in sede europea durante l’ultima riunione del Gas Coordination Group del 23 febbraio u.s.
  • sensibilizzare, gli utenti del sistema gas nazionale della situazione di incertezza legata al conflitto citato anche in relazione all’attuazione dell’Atto di indirizzo del Ministro della Transizione Ecologica del 24 febbraio 2022, benché la situazione delle forniture sia al momento adeguata a coprire la domanda interna, ai sensi dell’articolo 11, lettera a), del Regolamento UE 2017/1938 e del punto 2.1 del Piano di Emergenza del sistema italiano gas naturale (Allegato 2 al Decreto Ministeriale del 18 dicembre 2019 e s.s.m.m. e i.i.)

Dunque lo stato di pre-allarme non indica che il nostro Paese rischia di restare nell’immediato senza gas. Tuttavia, la situazione sarà oggetto di costante monitoraggio e i cittadini devono essere consapevoli che se la guerra dovesse inasprirsi il rischio di un calo repentino della fornitura diverrebbe concreto. Per il momento, però, il ministro Cingolani ha fatto sapere che la fornitura di gas è “adeguata a coprire la domanda interna” della nazione.

In ogni caso, sarebbe opportuno approfittarne in questo momento per iniziare a ridurre gli sprechi sia di luce che di gas in casa e continuare a farlo anche in tempi di pace per fare un regalo alle nostre tasche e all’ambiente.

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Fonte: SNAM 

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