Comunità Energetiche: i soldi del PNRR potranno essere usati a fondo perduto, non in prestito

Comunità Energetiche Rinnovabili: i 2,2 miliardi della misura PNRR dedicati potranno essere concessi a fondo perduto. L’annuncio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica infonde speranza alla diffusione delle CER, una via sicura per uscire dalla crisi

Non più in prestito: il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha annunciato che i 2,2 miliardi della misura PNRR dedicati alla Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) potranno essere concessi a fondo perduto, una notizia che infonde speranza alla diffusione delle CER, una via sicura per uscire dalla crisi.

Come spiega il GSE, una CER è un’associazione di clienti finali, consumatori di energia elettrica, che possono oggi associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, “condividendola”.

È ormai riconosciuta come una via eccellente per uscire dalla crisi energetica e ambientale: dall’ultimo studio Elemens-Legambiente è emerso infatti che le CER possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25% per le utenze domestiche e condominiali e fino al 20% della spesa energetica di piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e altri settori ancora.

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La soluzione, come spesso accade in Italia, è ostacolata da burocrazia lenta e procedure ingessate. Lo scorso 12 dicembre si è però chiusa la consultazione pubblica per i tanto attesi decreti attuativi per lo sblocco degli incentivi promessi, che dovrebbero quindi essere pubblicati nel 2023.

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E ora questo goal.

Si tratta di un grande risultato – ha aggiunto il ministro Pichetto Fratin – reso possibile dal dialogo e dal confronto, che ha consentito al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di recepire gli input arrivati in questo senso dalle numerose parti interessate alle comunità energetiche pronte a essere attivate su tutto il territorio nazionale

La firma del decreto dovrebbe avvenire a inizio 2023.

Eppur si muove…

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Fonte: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica  

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