Caldo record in Italia e Europa: la colpa è dei cambiamenti climatici

Temperature record in arrivo tra oggie domani in Italia ed Europa, ma la vera emergenza sono i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale

Tra oggi e domani sono previste temperature record in Italia e in Europa per un’ondata di aria calda che proviene dal Sahara. L’ondata di calore potrebbe essere molto pericolosa per la nostra salute e per quella dell’ambiente, ma se non interverremo con urgenza dovremo abituarci a fare i conti con queste temperature, che stanno diventando la norma: colpa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale.

Il caldo anomalo che sta diventando normale

Tra oggi e domani l’Italia e l’Europa saranno investite da un’ondata di calore che farà superare i 40°C in diverse città e questa estate si annuncia come la più torrida degli ultimi anni, perfino di quella del 2003. In molti parlano di caldo anomalo, ma il fenomeno si ripete sempre più spesso e dura sempre di più: è una delle conseguenze dei cambiamenti climatici.

L’uso di combustibili fossili, gli allevamenti intensivi, la deforestazione, sono alcuni esempi di attività che da decenni immettono in atmosfera anidride carbonica e metano. Questi gas sono responsabili dell’effetto serra, che a sua volta provoca l‘aumento delle temperature. La concentrazione di gas serra ha iniziato ad aumentare dalla Rivoluzione Industriale, ma dagli anni ‘50 in poi la situazione ci è letteralmente sfuggita di mano; il continuo aumento di gas in atmosfera ha portato come conseguenza un aumento delle temperature globali di circa 0,20 gradi centigradi ogni dieci anni.

Ognuno di noi responsabile del dei cambiamenti climatici in atto e tutti noi contribuiamo all’aumento delle temperature, in modo diretto o indiretto: lo facciamo quando ci muoviamo in auto, quando accendiamo il condizionatore, quando mangiamo carne proveniente da allevamenti intensivi.

Già oggi il caldo è insopportabile, ma tra il 2030 e il 2050 potremmo avere estati ancora più torride, con termometri che segneranno fino a 2°C in più.
Tra oggi e domani a Roma, Perugia, Firenze, Bolzano sarà allarme rosso, ma parlare di caldo anomalo o di caldo record è scorretto: in realtà stiamo assistendo a una tendenza che ci porterà a vivere in un Pianeta sempre più rovente.

Emergenza caldo in tutta Europa: le conseguenze sulla vita quotidiana

I Paesi europei stanno mettendo in atto misure per cercare di proteggere i cittadini dal caldo record.

Temperature così elevate possono infatti provocare malori, ma anche danneggiare infrastrutture e creare problemi alla viabilità o determinare mancanza di elettricità e di acqua.

In Francia,
ad esempio, il ministro dell’Istruzione ha deciso di posticipare il brevet, l’esame di terza media, mentre il ministro dell’Agricoltura ha appena proibito il trasporto di animali vivi.

in Italia la Croce rossa ha messo a disposizione un numero verde sempre attivo (800-065501) per offrire assistenza alle persone in difficoltà.

In Polonia, ai cittadini è stato chiesto di smettere di annaffiare i propri giardini e di lavare la macchina. Ci potrebbero anche essere problemi a muoversi in macchina e in treno, per via dello scioglimento dell’asfalto o degli eventuali danni alle carrozze. Sempre per i problemi al manto stradale, la Germania ha abbassato il limite di velocità di 100 o 120 km/h, invece di 300 chilometri orari.

Cosa rischiamo con queste temperature

Temperature così elevate mettono in serio pericolo la salute e la vita degli esseri viventi, umani compresi. L’ondata di caldo del 2003 ha provocato la morte di 70mila persone in Europa: le categorie più a rischio sono anziani e bambini.

Dover affrontare l’emergenza di caldo eccessivo è però solo la punta dell’iceberg dei cambiamenti climatici. Le conseguenze del riscaldamento globale si riflettono ovviamente anche sull’ambiente attraverso lo scioglimento dei ghiacciai che a sua volta comporta l’innalzamento del livello dei mari, con erosione delle zone costiere e inondazioni. Non solo: i cambiamenti climatici comportano anche periodi di siccità, incendi boschivi, catastrofi naturali e diminuzione della disponibilità di acqua.

Tutto ciò potrebbe portare a carestie, perdita di biodiversità, conflitti sociali e politici e a ingenti perdite economiche da parte dei governi per fronteggiare emergenze e calamità. A pagare il prezzo più alto sarebbero i Paesi più vulnerabili, ma tutta l’umanità è ugualmente coinvolta e responsabile allo stesso modo.

È necessario che i governi e i cittadini cambino urgentemente rotta per poter fronteggiare quella che ormai è un’emergenza: il cambiamento climatico potrebbe essere contrastato ad esempio attraverso misure che includano il passaggio a energie rinnovabili e programmi di riforestazione.

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Tatiana Maselli

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