Approvato il decreto Milano – Cortina per le Olimpiadi invernali, la pista da bob a Cortina si farà

Ieri è stato approvato anche alla Camera il Decreto Milano – Cortina sulle Olimpiadi invernali. Uno degli argomenti dibattuti è stata la realizzazione della pista da Bob a Cortina per il suo costo e impatto ambientale

Gli ambietalisti lo hanno definito “laricidio”, l’abbattimento scriteriato di larici per far posto, a Cortina d’Ampezzo, alla pista da bob dei prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026. Un vero e proprio cimitero di alberi, adesso, che però non ha frenato la Camera dei Deputati.

Approvato ieri in aula, infatti, il Decreto Milano – Cortina sulle Olimpiadi invernali che era già passato in Senato: con 143 sì, 49 no e 63 astenuti, viene dunque dato il via libera al decreto che contiene “disposizioni urgenti” in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

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Una scelta considerata dai più insostenibile anche dal punto di vista ambientale perché è stato raso al suolo un lariceto di 500 alberi per lasciare spazio all’impianto, spiega il Consigliere Regionale Andrea Zanoni.

Si tratta, in effetti e a ragion veduta, di un’opera altamente impattante sotto il profilo ambientale destinata a restare incompiuta, come già accaduto alla pista torinese di Cesana, dismessa pochi anni dopo i giochi, visto il numero esiguo di praticanti di bob, skeleton e slittino in Italia.

Quale sarà la spesa finale di queste Olimpiadi, se già ora, a due anni di distanza, abbiamo probabilmente superato la soglia dei 4 miliardi di euro? – si chiede Legambiente nel report Nevediversa. Per recuperare il tempo perduto, si sta attingendo dalle casse delle Stato, senza avere la certezza di riuscire a realizzare in tempo e con tutti gli standard di sicurezza, le opere necessarie per lo svolgimento delle competizioni in dei territori che, già messi a dura prova dall’impatto dei cambiamenti climatici, dovranno fare i conti anche con la gestione e il mantenimento di queste infrastrutture sportive nel dopo Olimpiadi.

Le Olimpiadi invernali, insomma, che potevano e doveva essere una vera opportunità, si stanno trasformando in un flop costoso e ambientalmente dannoso.

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