Apocalypse Wine: dopo il clamore mediatico, riappare “per magia” il video censurato degli studenti contro la viticoltura industriale

È rimbalzato da Telegram alle testate nazionali e locali a tutti i social, tranne che su Youtube, dal quale era stato eliminato dopo pochi giorni la sua pubblicazione. È i l videodocumentario sulla viticoltura industrializzata realizzato e girato dai ragazzi della quarta superiore dell’Istituto tecnico Dal Cero di San Bonifacio

Era spartito da Youtube dando adito a un’idea di censura che tra l’altro aveva tutti gli aspetti dell’ammissione di colpa. Ne avevamo trattato qui e ci siamo beccati pure qualche critica, perché di fatti il video è ricomparso come per magia, dopo che i riflettori sono stati puntati sulla vicenda.

Parliamo del cortometraggio “Apocalypse Wine – Discorso civile sul paesaggio incongruo”, realizzato dalla classe IV Am dell’Istituto tecnico Dal Cero di San Bonifacio, Verona, coordinata dal Professor Simone Gianesini, che sarebbe stato pubblicato (anche) su Youtube e poi eliminato.

Il merito (o demerito per alcuni)? Aver sviscerato tutto ciò che c’è dietro la coltura intensiva della vigna tra le valli del Tramigna e dell’Alpone, in Veneto.

Una denuncia, quella dei giovani studenti, che punta il dito contro i nuovi impianti viticoli che si sostituiscono sempre di più a boschi e prati in aree che piuttosto sempre hanno avuto tutt’altre vocazione agricole. Il risultato, raccontano i ragazzi, è la formazione di nuovi paesaggi con tutto l’impatto ambientale che essi comportano.

Il risultato è un bellissimo video che dura poco più di 12 minuti e mezzo ma che (pare) non sia piaciuto a qualcuno, tanto che è stato censurato da Youtube dopo soli quattro giorni. Eravamo a metà marzo e fu tolto dalla messa in onda, nonostante incassasse più di mille visualizzazioni al giorno.

Quello stesso video è riapparso pochi giorni fa, caricato da un utente. Perché è stato rimosso?

Hanno parlato – ha spiegato il professore al Corriere del Veneto – di gruppi che su Telegram invitavano a segnalarlo. Così è stato prima sospeso e poi di fatto rimosso. Forse ha dato fastidio a qualcuno… il bando chiedeva in sostanza un lavoro celebrativo, ma la nostra Costituzione tutela la biodiversità. Non abbiamo partecipato per vincere ma per fare emergere delle criticità che sono sotto gli occhi di tutti.

Nei giorni scorsi, poi, il polverone è stato tanto: il cortometraggio non c’era su Youtube, ma ha comunque continuato a seguire una strada propria su Vimeo e su altre piattaforme oltre che su Whatsapp.

Da marzo, insomma, solo ora si è parlato dei vigneti veneti e dell’agricoltura intensiva che sta modificando il territorio.

Ci volevano il talento di alcuni studenti e la notizia della sua “riapparizione” su Youtube per concentrare l’attenzione sulla viticoltura industrializzata.

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