Diciamo addio all’Adamello: il re dei ghiacciai destinato a sparire entro 60 anni

Il ghiacciaio dell'Adamello sparirà entro il 2080 a causa del riscaldamento globale che galoppa a ritmi insostenibili sulle Alpi: il re dei ghiacciai italiani non ha più futuro...

Il re dei nostri ghiacciai alpini è sempre più nudo. Anche prima della fine del socolo che stiamo vivendo il ghiacciaio dell’Adamello potrebbe essere praticamente scomparso. A confermare il desolante scenario gli esiti del progetto ClimADA di Fondazione Lombardia per l’Ambiente, a cui hanno preso parte esperti, docenti e riceratori universitari dell’Università di Brescia, Milano Bicocca, del Politecnico di Milano.

Il ghiacciaio dell’Adamello rappresenta uno dei più potenti archivi della storia climatica, ambientale e umana delle Alpi Italiane e in particolare della Lombardia – ha spiegato Fabrizio Piccarolo, direttore di Fondazione Lombardia per l’Ambiente, nel corso della presentazione avvenuta il 12 marzo al Collegio universitario Luigi Lucchini di Brescia – I risultati sono drammaticamente sorprendenti, in particolare per l’accelerazione degli effetti del cambiamento climatico in atto nelle nostre Alpi.

Nel 2021 dall’Adamello è stata estratta una “carota” di 224 metri di ghiaccio che restituisce importanti dati sull’evoluzione delle Alpi e in cui sono presenti ancora le tracce del disastro nucleare di Chernobyl, avvenuto nel 1986.

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L’Adamello sparirà prima della fine del secolo

Nel corso degli ultimi 15 anni il più grande ghiacciaio alpino d’Italia, che si estende tra la Lombardia e il Trentino Alto-Adige, ha perso circa 2,2 metri all’anno di spessore a causa della crisi climatica che galoppa inesorabilmente.

Come chiarito dal professor Roberto Ranzi dell’Università di Brescia, le temperature dell’aria monitorate dal 1996 al 2022 alla diga di Pantano d’Avio – ai piedi del Monte Adamello – hanno subito un incremento 0.4°C ogni dieci anni. La sua estensione è passata dai 15,7 chilometri quadrati nell’agosto del 2007 ai 13,1 chilometri quadrati nell’agosto del 2022. Praticamente si sta assistendo a un ritiro dell’11% nell’arco di un decennio.

Le immagini in time-lapse divulgate dal Servizio Glaciologico Lombardo, che mostrano la velocissima scomparsa del ghiaccio nell’arco di un paio di anni, sono inquietanti:

Nel caso in cui il riscaldamento globale dovessere restare sotto i 2°C entro la fine del secolo (in base alle previsioni più ottimiste), la scomparsa del ghiacciaio dovrebbe avvenire entro meno di 70 anni, ovvero già entro il 2080. Se, invece, l’umanità non sarà in grado di raggiungere questo obiettivo climatico, l’Adamello potrebbe sparire ancora prima. Ecco come appariva qualche mese fa durante la spedizione organizzata da Legambiente:

https://www.facebook.com/legambiente.alpi/posts/pfbid0R3iXqarX2b2Mcuv7zBMJVrzgz82bXn3ygps5xaFGmsg5RWJQPna1e9xcMi8N3ccil

Il riscaldamento globale sulle Alpi – che rappresentano un hotspot dei cambiamenti climatici – procede a una velocità quasi doppia rispetto alla media, come confermato da una recente ricerca dell’Università degli studi di Trieste pubblicata sulla rivista “Climate of the Past”.

Il 2023 è stato un anno cruciale per i nostri ghiacciai, nessuno escluso. A tutte le quote, infatti, è stato superato lo zero termico e sono stati battuti diversi allarmanti record. Tutti sintomi di un Pianeta in agonia…

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Fonte: FLA/Legambiente

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