Lo scioglimento dei ghiacciai sta accelerando ovunque: “darà vita a una delle più grandi crisi mai viste”

Il ritiro dei ghiacciai, che ormai prosegue a ritmi molto veloci, sta spingendo il nostro Pianeta verso una crisi umanitaria. L'avvertimento arriva dalla professoressa Jemma Wadham, glaciologa britannica di fama mondiale, che da oltre 20 anni studia l'impatto della crisi climatica sui ghiacciai.

Il ritiro dei ghiacciai, che ormai prosegue a ritmi molto veloci, sta spingendo il nostro Pianeta verso una crisi umanitaria con conseguenze molto più drammatiche del previsto. In particolare, lo scioglimento dei ghiacciai nella regione dell’Himalaya e del Sud America minaccia l’approvvigionamento idrico di milioni di persone. L’avvertimento arriva dalla professoressa Jemma Wadham, glaciologa britannica di fama mondiale e direttrice del Cabot Institute for the Environment presso l’Università di Bristol. Ma la Wadham non è l’unica a metterci in allarme. 

“Quasi tutti i ghiacciai del mondo si stanno assottigliando e perdendo massa” avverte un team di ricerca internazionale, che ha pubblicato recentemente uno studio sulla rivista Nature. E quelli alpini si stanno sciogliendo a ritmi impressionanti. Per farla breve, la perdita dei ghiacciai sta dando vita a una delle più grandi catastrofi mai viste.

Circa il 70% dell’acqua dolce della Terra, infatti, è immagazzinata nei fiumi ghiacciati che si stanno sciogliendo sempre più rapidamente a causa dell’innalzamento delle temperature globali. E quest’enorme perdita di ghiaccio rappresenta un serio rischio specialmente per le aree del mondo in via di sviluppo in cui milioni di persone dipendono proprio dai ghiacciai per l’acqua potabile.

“Lavorare sull’Himalaya e sulle Ande mi ha fatto capire che questo sta portando a una crisi umanitaria di grande portata in tutto il mondo” – spiega la professoressa Wadham, che ha trascorso gli ultimi 20 anni a studiare come i ghiacciai di tutto il mondo stanno reagendo alla crisi climatica. – “Se riusciamo a mantenere il riscaldamento globale entro la soglia dei 1,5 ° C , potremmo perdere circa un terzo del ghiaccio dell’Himalaya. Se, invece continueremo a far crescere le emissioni di gas serra senza sosta, perderemo due terzi del ghiaccio.”

Gli abitanti della regione dell’Himalaya esposti a maggiori rischi

Un altro recente studio, pubblicat sulla rivista Science Advances, ha rivelato che il tasso di ritiro dei ghiacciai dell’Himalaya è raddoppiato dalla fine del 20° secolo e gli esperti sono molto preoccupati per i residenti della zona.

“Ci sono 250 milioni di persone, una popolazione quasi quattro volte più grande del Regno Unito, che vivono in questa regione che fa affidamento sui fiumi alimentati dallo scioglimento glaciale” – chiarisce Jemma Wadham – Nel periodo secco, il rubinetto glaciale si apre e fornisce l’acqua. Ma se il rubinetto viene chiuso, si ha una situazione davvero difficile. “

La professoressa Wadham conosce molto bene il tema, che studio da più di un ventennio. Allo scioglimento dei ghiacciai ha dedicato anche il libro “Ice Rivers”, che ha iniziato a scrivere dopo aver subito un intervento chirurgico per rimuovere un tumore al cervello. 

“Mentre mi stavo riprendendo ho capito che ho rischiato di perdere la vita e mi sono appassionata a raccontare alcune delle incredibili scoperte che ho fatto negli ultimi 25 anni con un pubblico più ampio” racconta la glaciologa. 

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È necessario un cambiamento radicale per evitare conseguenze catastrofiche

La professoressa Wadham si è accorta per la prima volta dell’enorme minaccia che rappresenta la crisi climatica per i ghiacciai durante una gita in Groenlandia nel 2008. 

“Lavorare in Groenlandia mi ha fatto apprezzare la vastità di una calotta di ghiaccio e l’enorme quantità di acqua dolce contenuta in una calotta di ghiaccio” – spiega – “Puoi vedere la quantità assolutamente fenomenale di acqua che finisce negli oceani. Bisogna vederlo con i propri occhi per capirlo davvero.”.

Purtroppo, i ghiacciai della Groenlandia si stanno sciogliendo a ritmi spaventosi, come rivelato dai recenti monitoraggi. Per la professoressa Wadham non c’è più tempo da perdere ed è necessario un cambio di direzione radicale per evitare conseguenze nefaste non solo per la biodiversità ma per l’umanità intera. 

“Dobbiamo fare un cambiamento radicale ora e questo comporterà scelte scomode per tutti, sia per i singoli individui che per le istituzioni.” – esorta l’esperta – Non si può più aspettare e restare a guardare.”

Fonte: The Independent /Science Advances/Nature

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