Quanti rifiuti riesce a differenziare le vostra città? Numeri spesso imprecisi ruotano attorno alla raccolta differenziata. Per molti una chimera, un traguardo lontano. Per chi invece ne ha saputo cogliere le potenzialità è una fonte di ricchezza. A fornire i numeri sulla produzione e sulla raccolta differenziata è stata l'Ispra che ha realizzato la prima banca dati di tutti i Comuni italiani
Quanti rifiuti riesce a differenziare le vostra città? Numeri spesso imprecisi ruotano attorno alla raccolta differenziata. Per molti una chimera, un traguardo lontano. Per chi invece ne ha saputo cogliere le potenzialità è una fonte di ricchezza. A fornire i numeri sulla produzione e sulla raccolta differenziata è stata l’Ispra che ha realizzato la prima banca dati di tutti i Comuni italiani.
Un vero e proprio catasto cui è possibile accedere dall’apposita pagina. I numeri provengono dall’Istituto grazie al contributo delle sezioni regionali del Catasto anche attraverso il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD).
Fino ad ora è possibile accedere ai dati relativi agli anni che vanno dal 2010 al 2013 ma annualmente l’Ispra si occuperà di inserire i nuovi.
Le informazioni, accompagnate da grafici, sono suddivise anche per frazione merceologica (carta, legno, plastica, rifiuti elettronici ecc.). La tabella che segue mostra i dati per area geografica:
Inoltre, se si considerano i dati nazionali, ecco qual è stata percentuale di raccolta differenziata e di rifiuti urbani suddivisi per area geografica (Nord, Centro, Sud) nel 2013:
Ed ecco la percentuale nazionale di raccolta differenziata relativa al 2013. Quell’anno, al Nord la differenziata è stata pari al 54% circa, al Centro al 34% e al Sud al 28%, con una media nazionale pari al 42%.
Il catasto permette anche di mettere a confronto le medie dei vari anni, come mostrano i grafici seguenti, relativi a tre città, a titolo di esempio: nell’ordine troviamo Milano, Roma e Salerno.
MILANO
ROMA
SALERNO
Del portale presto faranno parte altre due sezioni: una riguardanti il quadro degli impianti di gestione dei rifiuti urbani localizzati sull’intero territorio nazionale (discariche, inceneritori, coinceneritori, impianti di compostaggio, digestione anaerobica, trattamento meccanico biologico), e l’altra con i costi sostenuti dai comuni per il servizio di igiene urbana (raccolta, trasporto, gestione).
E adesso calcolate voi quanti e quali rifiuti differenzia il tuo comune cliccando qui
Francesca Mancuso
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