Non stressarti! Ti si rimpicciolisce il cervello (già dai 40 anni). Lo studio

Lo stress inficia le nostre funzioni cognitive e mnemotiche già da giovani.

Se si vive una vita molto stressante, si potrebbe avere perdita di memoria e una forte riduzione delle dimensioni del cervello prima di compiere 50 anni

Tanto stress e un cervello piccolo così, oltre a non avere più memoria: se si conduce una vita particolarmente snervante ne vanno di mezzo le nostre funzioni cognitive e mnemotiche già da giovanissimi.

È il verdetto che arriva da un nuovo studio di alcuni ricercatori della Harvard Medical School di Boston, che in un’analisi su circa 2mila individui hanno riscontrato una perdita di memoria e una contrazione del cervello in persone relativamente giovani molto prima che si potessero vedere tutti i sintomi.

Conclusione? “Non è mai troppo presto per essere consapevoli di ridurre lo stress”, chiosano gli studiosi, ma come è possibile che lo stress influisca sulle dimensioni del cervello e sulla memoria?
La colpa sarebbe del cortisolo: le persone di mezza età con alti livelli di questo ormone nel sangue hanno una memoria alterata rispetto a coloro che riportano livelli medi dello stesso ormone, anche prima di iniziare a mostrare i sintomi della perdita di memoria.

In particolare, le stesse persone con alti livelli di cortisolo avevano anche un volume cerebrale minore rispetto alle altre persone. Il cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali, aiuta il corpo a rispondere allo stress e per questo è spesso chiamato proprio “ormone dello stess”. Può anche aiutare a ridurre l’infiammazione, controllare la glicemia e la pressione sanguigna, regolare il metabolismo e aiutare con la risposta immunitaria. Livelli elevati di cortisolo possono essere causati da stress, malattie o farmaci.

Lo studio

Il cortisolo è uno dei principali ormoni dello stress del nostro corpo, meglio conosciuto per il suo ruolo nel nostro istinto di “fuga o combattimento”. Quando siamo stressati e in allerta, le ghiandole surrenali producono più cortisolo. L’ormone quindi lavora chiudendo varie funzioni corporee che potrebbero ostacolare la sopravvivenza, aiuta insomma l’organismo a rispondere al meglio proprio allo stress.

Una volta superata la crisi, i livelli di cortisolo dovrebbero diminuire e il sistema corporeo dovrebbe tornare alla normalità. Ma se il pulsante di allarme rimane premuto, il corpo può continuare a funzionare male, causando ansia, depressione, malattie cardiache, mal di testa, aumento di peso, problemi di sonno e, naturalmente, problemi di memoria e concentrazione. Il cervello è particolarmente vulnerabile, dicono gli esperti, a causa di tutti i nutrienti di cui ha bisogno per funzionare in modo ottimale.

Il cervello è un organo molto affamatospiega Keith Fargo, che dirige programmi scientifici e assistenza per l’Alzheimer’s Association. Richiede una quantità enorme di nutrienti e ossigeno per mantenerlo sano e funzionante correttamente, quindi, quando il corpo ha bisogno di quelle risorse per affrontare lo stress, ce ne sono di meno per far funzionare meglio il cervello”.

Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno identificato 2.231 persone con un’età media di 49 anni prive di demenza. All’inizio dello studio, ogni partecipante è stato valutato dal punto di vista psicologico, sulla memoria e sulle capacità di pensiero, capacità che sono state poi testate nuovamente otto anni dopo. Misurando i livelli di cortisolo nel sangue, si è scoperto che le persone con alti valori avevano punteggi più bassi nei test di memoria e capacità di pensiero rispetto agli altri. Quelli con cortisolo alto avevano un volume cerebrale totale medio dell’88,5% rispetto all’88,7% degli altri.

Precedenti studi avevano già trovato una relazione tra il cortisolo e il rischio di demenza, ma l’attenzione ora si è concentrata principalmente sugli anziani e sull’area di memoria del cervello, chiamata ippocampo. Ciò che sorprende, spiegano, è stata la scoperta degli effetti del cortisolo sulla struttura del cervello.

In definitiva, dunque, lo stress non solo non fa bene al cuore e in generale ci fa condurre una vita poco serena, ma influisce anche sulle nostre capacità di gestire al meglio e con le giuste intuizioni le varie situazioni da affrontare.

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Germana Carillo

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