Chiropratico: quando e perché avvalersi della chiropratica

Siete mai andati da un chiropratico? Il nome può far pensare ad una specie di mago che utilizza la mani per guarire ma in realtà si tratta di un operatore del benessere che recentemente ha visto riconosciute le proprie competenze al pari delle altre professioni sanitarie. Conosciamo allora più da vicino la chiropratica.

Siete mai andati da un chiropratico? Il nome può far pensare ad una specie di mago che utilizza la mani per guarire ma in realtà si tratta di un operatore del benessere che recentemente ha visto riconosciute le proprie competenze al pari delle altre professioni sanitarie. Conosciamo allora più da vicino la chiropratica.

La figura del chiropratico nacque alla fine del 1800 grazie al lavoro di Daniel David Palmer che riuscì, tramite una manipolazione della colonna vertebrale, a guarire un nervo che aveva causato la sordità in un suo paziente che in questo modo migliorò visibilmente. Pochi anni dopo, precisamente nel 1902, suo figlio Bartlett Joshua Palmer fondò a Chicago la prima scuola di chiropratica, una disciplina che visti i suoi risultati continua ad essere praticata tutt’oggi.

Il chiropratico è attualmente una figura professionale con un’abilitazione specifica in chiropratica. Ma cosa fa esattamente?

Cos’è la chiropratica

La chiropratica è una tecnica di cura naturale che si basa su manipolazioni e trattamenti fisici. Il nome di questa pratica deriva dal greco e significa appunto trattamento con le mani: keir (mano) e praxis (agire). Un po’ come l’osteopatia, la chiropratica si propone di ristabilire l’equilibrio dell’organismo agendo sulle cause degli squilibri e non sui sintomi che compaiono.

Alla base di questa pratica vi è la convinzione che i problemi del corpo, spesso presenti a livello della colonna vertebrale, possano andare a creare delle complicazioni anche in zone o apparati lontani, particolarmente delicato è il sistema nervoso. Disallineamenti della colonna possono infatti andare a schiacciare dei nervi generando una serie di sintomi come cervicale, mal di schiena, ecc.

L’approccio del chiropratico è in particolare quello di rilevare le disfunzioni del sistema nervoso e aiutare a ripristinare il naturale equilibrio del corpo favorendo la guarigione. Molto importante secondo la chiropratica il concetto di sublussazione vertebrale, ovvero quel disequilibrio che si crea tra due o più vertebre e che a lungo andare crea una serie di tensioni e problemi nel corpo. I nervi spinali se troppo stressati e compressi vanno a generare sintomi e malattie.

Lo scopo finale dei trattamenti è dunque quello di ridare salute alla colonna vertebrale eliminando le tensioni che si sono generate a livello di nervi, articolazioni, legamenti, muscoli e ossa.

chiropratica

Cosa fa il chiropratico

Per prima cosa il chiropratico tocca il corpo per capire la causa che ha originato il problema e i suoi sintomi. Per fare questo si serve di una serie di test chiropratici, ortopedici e neurologici volti a valutare i riflessi, la forza muscolare e altre caratteristiche che possano aiutare ad inquadrare meglio la situazione complessiva del paziente. In alcuni casi il professionista richiederà anche specifici esami per valutare lo stato della colonna vertebrale.

Una volta individuato il problema di fondo, il chiropratico penserà ad un trattamento personalizzato che può avere un effetto immediato o richiedere un tempo di azione più lungo. Ciò ovviamente dipende dallo stato di salute complessivo, dall’età e dallo stile di vita del paziente.

I trattamenti eseguiti dal chiropratico si basano essenzialmente su una sapiente manipolazione della colonna vertebrale ma spesso questo professionista invita anche i propri pazienti a seguire una sana alimentazione, a fare attività fisica, a non fumare e più in generale a seguire uno stile di vita corretto nell’ambito di una più ampia visione del concetto di salute e benessere.

Solitamente il chiropratico propone trattamenti a cicli di circa 10 sedute. La prima è più lunga perché viene eseguita l’anamnesi (può durare dunque anche un’ora), le altre sono più corte e in genere non superano i 30 minuti. Nella maggior parte dei casi non si prova dolore anche se si può avvertire il rumore delle ossa che scrocchiano, solo in alcuni casi subentrano dei fastidi che vanno comunque segnalati al chiropratico.

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Quando rivolgersi ad un chiropratico

Sono davvero molti i sintomi e le patologie che si possono trattare con la chiropratica sia in fase acuta che per prevenirne la comparsa.

Rivolgersi ad un chiropratico è ad esempio una buona idea in caso si soffra di:

Anche problemi apparentemente poco legati a disturbi della colonna vertebrale e dei nervi possono essere trattati con la chiropratica. Tra questi:

La chiropratica può essere applicata e utilizzata anche in gravidanza ad esempio per trattare il comune mal di schiena o l’infiammazione al nervo sciatico che può comparire negli ultimi mesi a causa del peso del nascituro. Si utilizza con successo anche nel trattamento delle coliche infantili.

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Controindicazioni

Raramente la chiropratica può generare degli effetti collaterali leggeri come rigidità e indolenzimenti, dolore o stanchezza che tendono però a diminuire con il passare del tempo e scomparire completamente nel giro di un paio di giorni. Affidatevi però sempre a un professionista serio e accreditato per evitare rischi ben peggiori.

Per trovare il chiropratico più vicino potete fare riferimento all’elenco dell’Associazione Italiana Chiropratici.

Siete mai andati da un chiropratico? Che benefici avete ottenuto?

Francesca Biagioli

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