In UK si pensa alla settimana lavorativa di 4 giorni per limitare l’aumento della disoccupazione post-coronavirus

Lavorare quattro giorni alla settimana. Una prospettiva che fa gola a tutti ma che nel Regno Unito potrebbe diventare realtà

Lavorare quattro giorni alla settimana. Una prospettiva che fa gola a tutti ma che nel Regno Unito potrebbe diventare realtà. A chiederlo a gran voce a Rishi Sunak sono stati una serie di parlamentari e attivisti che hanno esortato il cancelliere dello Scacchiere a ridurre l’orario di lavoro dei cittadini britannici per ovviare all’aumento dei tassi di disoccupazione, dovuti anche alla pandemia da coronavirus.

Con una lettera inviata a Sunak e vista da The Indipendent, i firmatari tra cui l’ex cancelliere John McDonnell e il deputato verde Caroline Lucas, sostengono che la riduzione dell’orario di lavoro potrebbe offrire maggiori opportunità visti i crescenti livelli di disoccupazione.

La richiesta arriva dopo che Jacinda Ardern, primo ministro della Nuova Zelanda, ha suggerito ai datori di lavoro di prendere in considerazione una settimana lavorativa di quattro giorni in risposta alla crisi del Covid-19. Così facendo, “sicuramente” si sarebbe dato impulso all’industria del turismo.

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L’idea della cosiddetta settimana corta aleggia da tempo oltre la Manica, ma a causa del coronavirus e della crisi economica e occupazionale recentemente ha ripreso slancio. Se ne era parlato anche durante le elezioni del dicembre 2019, ma ora gli attivisti inglesi la stanno chiedendo con maggiore insistenza visto che

“un orario di lavoro più breve si presenta come una delle migliori opzioni per ristrutturare fondamentalmente l’economia in modo che il lavoro sia condiviso più equamente”. Nella lettera hanno scritto: “Una settimana di quattro giorni darebbe molte più opportunità alla lista crescente di disoccupati che già ammonta a 2,8 milioni di persone”.

I firmatari, che includono anche sindacati, accademici e l’ex presidente del Partito laburista Ian Lavery , hanno spiegato che la settimana lavorativa di quattro giorni apporterebbe molteplici benefici alla società, all’ambiente, alla democrazia e all’economia attraverso una maggiore produttività:

“Uno dei maggiori impatti sarebbe una migliore salute mentale e benessere su tutta la linea con più tempo a disposizione per socializzare, la famiglia e la comunità”. Tre quarti dei lavoratori del Regno Unito hanno già sostenuto la settimana lavorativa di quattro giorni prima della pandemia del coronavirus e milioni di lavoratori hanno avuto un assaggio del lavoro da remoto e in orari diversi. Non è nell’interesse di nessuno tornare alla pressione e allo stress a cui le persone erano sottoposte prima di questa pandemia. “

Tale opzione, tra l’altro, non è un’invenzione recente ma è stata più volte utilizzata nel corso della storia come modo per rispondere alle crisi economiche, fin dalla Grande Depressione degli anni ’30.

Posizione con cui concorda anche il primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, che il mese scorso ha affermato che proposte come quella della settimana lavorativa di quattro giorni “non sono più cose di cui dovremmo semplicemente parlare”. Secondo Sturgeon i datori di lavoro dovrebbero essere  incoraggiat.

La lettera all’onorevole Sunak conclude:

“Stiamo esortando il governo a mostrare lo stesso impegno per un futuro migliore per il Regno Unito istituendo una commissione simile, esaminando la gamma di opzioni e modelli relativi all’orario di lavoro più breve che il Regno Unito potrebbe offrire”.

E in Italia?

Fonti di riferimento: The Indipendent

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