Storica sentenza in Italia: è ‘obbligatorio’ per i ragazzi trovare lavoro dopo gli studi

Storica sentenza in Italia: è 'obbligatorio' per i ragazzi trovare lavoro dopo gli studi e non farsi mantenere dai genitori.

In Italia, stando alle statistiche, il 64,3% dei giovani tra i 18 e i 34 anni vive in famiglia, una percentuale molto elevata se messa a confronto con la media europea.

Ma una sentenza della Corte Suprema ha evidenziato la necessità di un cambiamento radicale di mentalità sottolineando che i ragazzi, una volta conclusi gli studi, devono trovarsi un lavoro e non farsi mantenere a tempo indeterminato dai genitori.

E se il lavoro non è in linea con le proprie inclinazioni? Poco importa, bisogna imparare ad adattarsi evitando capricci incompatibili con il mutevole mercato del lavoro. Perché i ragazzi devono imparare a essere indipendenti a dispetto di contratti precari, bassi salari e mutui impossibili.

La sentenza in questione ha respinto il ricorso di una madre che voleva costringere l’ex marito a versare l’indennità a favore del figlio, un insegnante di musica precario di 30 anni. E ha anche revocato la concessione della casa, stabilendo l’obbligo del figlio di fare tutto il possibile per trovare un lavoro in grado di garantirgli autonomia. Perché secondo i giudici l’assegno di mantenimento previsto per i figli di separati “ha una funzione educativa, non è un’assicurazione”.

Sicuramente un cambio di mentalità è indispensabile ma non si può negare, d’altro canto, che molti “giovani adulti” continuano a vivere in famiglia perché mantenersi da soli quando di mezzo ci sono affitti salati, magari si è pure separati con figli, e non si ha la possibilità di unire le forze e dividere le spese in coppia, non è affatto facile tra contratti precari e stipendi vergognosi, a cui bisogna spesso rassegnarsi per mancanza di alternative. Il fatto di non voler scendere sotto una certa soglia, per esempio, non significa essere viziati ma far valere i propri diritti!

Perché una cosa è fare gli schizzinosi per non rinunciare ai piccoli e grandi privilegi che comporta restare a casa di mamma e papà, un’altra è non avere scelta e doversi adattare a un sistema che pretende ma non garantisce a chi si impegna nemmeno il minimo indispensabile. Purtroppo esistono entrambe le realtà!

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