Addio alla partigiana Lidia. Il Covid ci sta portando via storia e memoria, nel momento in cui ne abbiamo più bisogno

È morta stanotte a Bolzano a causa del Covid Lidia Manapace, partigiana e femminista, donna che ha sempre lottato per una società più giusta

Il 2020 porta via con sé un’altra grande persona. È morta stanotte Lidia Manapace, partigiana e femminista che da alcuni giorni era ricoverata per Covid a Bolzano.

Lidia Menapace aveva 96 anni e la sua lunga vita è stata ricca di avvenimenti importanti e traguardi raggiunti. Da giovanissima è diventata staffetta partigiana con il nome di Bruna nella formazione della Val d’Ossola.

A 21 anni nel 1945 si laurea con il massimo dei voti in letteratura italiana e in quell’occasione un professore, per farle un complimento, le disse che il suo lavoro era “frutto di un ingegno davvero virile”. Una frase che certo non si sposava con il suo pensiero e alla quale, ovviamente, riposte prontamente.

Nel 1964 è stata la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano mentre nel 1969 fu tra i fondatori nel primo nucleo de “Il Manifesto”, giornale dove scrisse fino agli anni ’80. Dal 2006 al 2008 è stata anche senatrice.

Per tutta la vita si è battuta per la pace e per i diritti delle donne, una persona dunque che con le sue idee, il suo impegno e il suo lavoro ha contributo a rendere migliore la nostra società.

Da alcuni giorni si trovava ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Bolzano. Era risultata positiva al Covid-19 ma si pensava che avrebbe superato anche questa sfida. Invece, purtroppo, alle 3:10 del 7 dicembre è morta.

Il Covid ci sta portando via un’intera generazione di nonne e nonni, donne e uomini di altri tempi, dotati di tempre particolari, molti dei quali hanno vissuto la guerra e una quotidianità fatta di sacrifici e duro lavoro. Persone che sono la vera e propria memoria storica del nostro paese e che hanno contribuito con le loro idee a cambiarlo e a renderlo migliore.

Tra di loro oggi annoveriamo anche Lidia Menapace.

Il Presidente nazionale ANPI, Gianfranco Pagliarulo, ha commentato così la morte della Manapace:

“È un lutto per l’ANPI, è un lutto per il Paese. Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell’uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell’umanità. Resterai nella coscienza e nell’impegno di tutte e tutti noi”

Vogliamo ricordarla con una delle sue dichiarazioni più belle:

Bisogna costruire coscienze critiche e libere e questo è l’unico modo in cui si può continuare la Resistenza. Io dico sempre che fa bene alla salute fare la Resistenza”

Fonti: Anpi/Facebook

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