Come fare escursionismo in sicurezza, perché l’incidente del Pollino non si verifichi mai più

In montagna, siamo sicuri quando ci incamminiamo per sentieri? Quali sono le misure da mettere in conto?

La tragedia di queste ore della gola del Raganello, in Calabria, dove una piena ha travolto due gruppi di escursionisti e fatto una decina di vittime, ha riaperto una questione cui non tutti prestano attenzione: siamo tutti attrezzati per fare escursioni in montagna? Siamo sicuri quando ci incamminiamo per sentieri? Quali sono le misure da mettere in conto?

La tragedia del Raganello

Il bilancio della piena del torrente Raganello a Civita, in provincia di Cosenza, ahinoi, è questo: 10 le persone che hanno perso la vita, 11 quelle ricoverate, mentre stamane sono stati ritrovati vivi gli ultimi tre dispersi. Ma ci sarebbe difficoltà ad avere “un quadro chiaro di chi manca all’appello perché gli escursionisti erano in gruppi sparsi”, come spiega il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi.

Ad organizzare una delle escursioni era stata la società Raganello tour, ma in quelle stesse ore nella gola si trovava anche un altro gruppo “fai-da-te” (spesso non mancano gli imprudenti che senza attrezzatura né competenze cercano di risalire il canyon).

Ma la piena improvvisa avrebbe travolto anche semplici turisti che si trovavano là per fare il bagno nelle pozze più a valle e più accessibili.

Sono momenti di grande dolore e preoccupazione, di silenzio, di rispetto per le vittime e speranza per i possibili dispersi.

L’accesso alle gole è libero, non c’è un piano di sicurezza

Ma è anche giusto parlare subito di prevenzione e sicurezza, affinché tragedie come queste non si ripetano mai più.

Purtroppo il pericolo che interessa le gole nel caso di temporali è ben noto, anche perché, sempre di recente, ci sono stati molti incidenti avvenuti in altre forre, seppur con esisti meno tragici.

“Se lasci l’accesso libero alle gole senza un minimo di regolamentazione e senza gestione è normale che la probabilità del rischio – sempre presente in montagna anche per gli esperti – aumenta di molto. Tutti possono andare nelle gole senza casco e attrezzatura anche nel caso di maltempo”, spiega a greenMe.it Saverio De Marco, consigliere nazionale AIW (Associazione Italiana Wilderness) e Guida Ambientale Escursionistica -. “Le gole vanno considerate ambienti naturali selvaggi da rispettare e da percorrere con prudenza, anche se si é torrentisti esperti; ma purtroppo tante persone non si rendono conto che ciò vanno a visitare non é una “spiaggetta tranquilla”: da qui l’importanza di un minimo di regolamentazione che valga anche come educazione ambientale”.

7 dritte per fare escursionismo in sicurezza

Il Club Alpino Italiano Escursionismo (CAI) può dare in merito qualche dritta, stilando una sorta di vademecum per gli escursionisti non esattamente provetti che vogliano fare una passeggiata in montagna.

  • Prendere informazioni sul meteo, tenendo presente che le condizioni climatiche tra i monti possono variare improvvisamente. Per questo motivo è utile portare con sé anche un abbigliamento integrativo, come una giacca impermeabile
  • Studiare passo per passo tutto l’itinerario, soprattutto se non si è prenotata una guida, e prendere informazioni su eventuali operatori soccorso e rifugi
  • Equipaggiarsi sempre con calzature adeguate con suola antiscivolo e magari anche di bussole, di carta topografica e di un altimetro. Non dimenticare inoltre bottiglie d’acqua, un telo termico, una lampada frontale e un kit per il pronto soccorso
  • Non allontanarsi troppo dalla strada battuta
  • I percorsi del Cai, allo scopo di garantire una maggiore sicurezza, sono numerati e segnati. Ciò che gli escursionisti non devono dimenticare prima di mettersi in marcia è il telefono cellulare. In caso di rischio o pericolo, la prima cosa da fare, infatti, è chiamare soccorso al 118
  • Non intraprendere scalate da soli mentre
  • Se le condizioni meteo dovessero peggiorare poco dopo l’inizio dell’escursione, meglio ritornare velocemente al punto di partenza

E intanto, Luca Franzese, responsabile del Soccorso alpino della Calabria, commenta: “Le ondate di piena nel torrente Raganello ci sono spesso d’inverno, ma non era mai capitato d’estate, quando il torrente è molto frequentato dai turisti“.

Questo ci deve far pensare su quanto Madre Natura sia imprevedibile e vada rispettata. Le escursioni richiedono conoscenza, esperienza, preparazione ed equipaggiamento adeguato.

E, purtroppo, a volte neanche questo basta.

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Germana Carillo

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