I 5 nuovi siti naturali Patrimonio Mondiale dell’umanità UNESCO

Nei giorni scorsi l'Unesco ha inserito cinque nuovi siti all'interno dell'elenco delle aree che vengono considerate un vero e proprio patrimonio naturale che l'umanità dovrebbe impegnarsi a difendere.

Nei giorni scorsi l’Unesco ha inserito cinque nuovi siti all’interno dell’elenco delle aree che vengono considerate come un vero e proprio patrimonio naturale che l’umanità dovrebbe impegnarsi a difendere. Nel 2012, l’Unesco ha deciso di arricchirlo aggiungendo ad essi un numero complessivo di ben ventisei aree in totale di cui venti di carattere culturale.

Tra queste ultime cinque aree dichiarate Patrimonio Mondiale Naturale nessuna appartiene all’Europa Occidentale. I nuovi paradisi da difendere sono situati in Africa, India, Siberia e Cina e presentano caratteristiche inimitabili in merito alla loro straordinaria biodiversità, sebbene molte delle specie animali e vegetali fortunatamente ancora presenti all’interno di essi si trovino nel resto del mondo in via d’estinzione.

Lena Pillars Nature Park (Siberia)

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@Vicky Ivanova/Shutterstock

Si tratta di un parco naturale della Federazione Russa (Siberia) che presenta al proprio interno fossili animali e vegetali estremamente rari, spesso unici. “Lena Pillars” è il nome che è stato attributi a dei massicci pilastri rocciosi presenti sulle rive del fiume Lena, il più orientale dei tre fiumi siberiani. I pilastri sono costituiti da differenti strati rocciosi sovrappostisi nel corso delle aree geologiche passate, comprendono la presenza di strati calcarei e di fossili. Essi sono stati cesellati nel corso del tempo dalle precipitazioni e dai ghiacciai. La loro unicità ha permesso a tale zona di essere annoverata tra le meraviglie del patrimonio mondiale naturale.

Lakes of Ounianga (Africa)

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@Homo Cosmicos/Shutterstock

Si tratta di un sito che vede a presenza di ben 18 laghi interconnessi nel territorio del Chad. La loro presenza è ancora più singolare, in quanto essi costituiscono la maggiore distesa lacustre all’interno di un’area desertica. Ci riferiamo, in questo caso, al deserto del Sahara. Tra di essi vi sono laghi di acqua dolce, laghi di acqua altamente salina e specchi d’acqua di salinità media. Il loro insieme costituisce un paesaggio a dir poco spettacolare per lo sguardo. Essi si estendono su di una superficie superiore ai 62 mila ettari e sono parte di un panorama di eccezionale bellezza, costituito dalla presenza di forme e colori straordinari.

Sangha Trinational (Africa)

Il sito naturalistico comprende la presenza di tre parchi nazionali, afferenti agli stati del Cameron, della Repubblica Centrafricana e della Repubblica del Congo. Essi coprono una superficie di oltre 750 mila ettari complessivi. Si tratta per la maggior parte di aree incontaminate, mai attaccate dallo svolgimento di attività umane. I tre parchi racchiudono vaste porzioni di foresta tropicale umida, con una straordinaria varietà di flora e fauna. La fauna comprende la presenza del coccodrillo del Nilo, oltre che di elefanti africani e di alcune specie di gorilla già purtroppo considerate in via di estinzione.

Western Ghats (India)

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@SurabhiArtss/Shutterstock

Di origini ancora più antiche rispetto all’Himalaya, le montagne della catena denominata Western Ghats presentano caratteristiche geomorfologiche di immensa importanza, per via di processi biofisici ed ecologici unici. L’ecosistema delle loro foreste sarebbe in grado di influenzare l’andamento dei monsoni, moderando il clima tropicale della regione. Il sito presenta inoltre uno straordinario livello di biodiversità. Esso include alcune delle migliori foreste sempreverdi e non equatoriali del mondo, oltre ad ospitare ben 325 specie a rischio di estinzione tra vegetali, volatili, anfibi, rettili e pesci.

Chengjiang Fossil Site (Cina)

Si tratta di uno dei più importanti siti del mondo per via dell’ingente presenza di fossili. Esso è situato nel villaggio di Ercaicun, all’interno della provincia di Yunnan. La sua estensione supera i 500 ettari. Al suo interno si trovano fossili perfettamente conservati risalenti all’Era Cambriana, con particolare riferimento a specie marine preistoriche. Il sito vede la presenza di almeno 196 specie differenti, di enorme interesse per gli studiosi. Esse rappresenterebbero la testimonianza della rapida diversificazione della vita sulla Terra avvenuta 530 milioni di anni fa, quando la maggior parte delle specie viventi tuttora presenti ebbero origine.

Fonte: UNESCO

 

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