Alberghi sostenibili crescono: assegnato in Alto Adige il primo bollino ClimaHotel

Assegnata la prima certificazione ClimaHotel all'albergo Thiner's Garten di Gargazzone in Trentino Alto Adige

Per chi vuol scegliere la meta di vacanze in base non solo alle preferenze o alla convenienza economica, ma anche alla sostenibilità, da oggi c’è una possibilità in più. Almeno per chi intende recarsi nell’Alto Adige, terra che da anni in Italia si conferma come una delle più avanzate in fatto di pratiche, soluzioni e politiche pubbliche che promuovono la sostenibilità.

È stato appena posto, infatti, un altro tassello che mantiene il turismo altoatesino un passo avanti in termini di sostenibilità. L’hotel Theiner’s Garten di Gargazzone (una sessantina di stanze, inaugurato la scorsa primavera, vicino a Merano) ha ricevuto dalle mani dell’assessore della Provincia di Bolzano all’Energia e all’ambiente, Michl Laimer, la certificazione ClimaHotel. È stato così riconosciuto come l’hotel soddisfi tutti i requisiti posti dagli standard di sostenibilità dell’Agenzia CasaClima, che da diversi anni opera nel contesto altoatesino per promuovere l’efficienza energetica degli edifici. E che in occasione della conferenza mondiale sul clima di Copenhagen, dove il progetto CasaClima ha avuto una presentazione ufficiale, ha reso noti numeri importanti: 2.000 edifici già certificati, per un risparmio annuo di 12mila tonnellate di CO2.

Tanto per dire che la promozione dell’efficienza energetica degli edifici non è un caso isolato, in Alto Adige, ma rientra in un’articolata serie di politiche per la sostenibilità, la Giunta provinciale di Bolzano ha anche appena deciso un pacchetto di misure a tutela del clima in cui si parla, ad esempio, di incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili (l’Alto Adige è già al top in Italia per l’utilizzo di energia solare) e di management energetico delle strutture pubbliche della Provincia.

Ma quali sono i requisiti che permettono di ottenere il bollino ClimaHotel? Sono suddivisi lungo tre dimensioni, che rappresentano poi i tre pilastri stessi della sostenibilità: l’ecologia, gli aspetti socio-culturali e l’economia, che corrispondono, nel linguaggio della certificazione ClimaHotel, ai concetti di “natura” (ecologia), “vita” (aspetti socio-culturali) e “trasparenza” (economia). Per ciascuna di queste tre aree, vengono assegnati dei punteggi a seconda di quanto la struttura presa in esame risponde ai criteri di valutazione: 50 punti per natura, che è dunque la dimensione prevalente, 30 punti per vita e infine 20 punti per trasparenza.

Il bollino o etichetta di ClimaHotel viene assegnato quando si raggiungono i 100 punti, che significano pieno soddisfacimento dei criteri, com’è stato appunto nel caso del Theiner’s Garten, che giustamente se ne è subito fregiato sul proprio sito e potrà farne un valido strumento di marketing. Soprattutto per quei turisti, e sono sempre di più, com’è dimostrato dagli ultimi sondaggi, che dichiarano la loro preferenza per gli ecoalberghi e le strutture ricettive che strizzano l’occhio al green lifestyle.

La certificazione ClimaHotel si premura, ad esempio, di verificare che i materiali con cui le strutture sono realizzate rispondano a criteri di efficienza energetica e di eco-compatibilità e che sia garantita la raggiungibilità della sede coi mezzi di trasporto pubblici (così l’automobile si può lasciare in garage). Ma si guarda anche all’assenza di barriere architettoniche e all’utilizzo di prodotti locali. Sul versante economico, poi, si valuta il processo di lavoro seguito all’interno della struttura, la sicurezza dei dati e i costi di esercizio. Il tutto, ovviamente, è poi sottoposto a controlli periodici.

Nel caso del Theiner’s Garten, l’hotel è realizzato in legno massiccio della Val Sarentina, è privo di giunzioni con chiodi o colla, dispone di letti senza parti in metallo, di materassi naturali e lenzuola in cotone biologico. I piatti sono preparati con ingredienti biologici, vini compresi, alcuni sono di produzione propria (il terreno intorno all’hotel è coltivato da anni dalla stessa famiglia Theiner secondo criteri di agricoltura biologica).

Vi è venuta la voglia di partire per sperimentare quest’accoglienza all’insegna della sostenibilità? Bene…ma senza mettersi in macchina!

Andrea Di Turi

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