Colibrì: tanta energia in pochi grammi di peso

Il colibrì, pur essendo il più piccolo, presenta caratteristiche uniche nella classe degli uccellili

Tra le più grandi meraviglie del mondo animale, nonostante le loro piccolissime dimensioni, rientrano senza ombra di dubbio i colibrì.

Questi magnifici uccelli, appartenenti alla famiglia dei Trochillidae, e comprendenti più di 300 specie, sono i più piccoli al mondo: il loro peso va dai 2 grammi (o poco meno) del Phaethornis rubes (colibrì del sole rossastro) e del Mellisuga helenae (colibrì di Elena) fino ai 20 grammi del Patagona gigas (colibrì gigante…e fa sorridere un aggettivo del genere per un esserino di tali dimensioni).

A prima vista possono sembrare animali fragili, invece presentano caratteristiche fisiche/fisiologiche che li rendono unici al mondo, oltre una forte capacità di adattamento a diversi ambienti: vivono principalmente nelle zone tropicali e subtropicali dell’America, in particolar modo nella foresta amazzonica, habitat idoneo grazie al suo clima umido e ricco di vegetazione; ma alcune specie le possiamo trovare anche sull’altopiano andino, o negli Stati Uniti, o ancora in Canada.

Ma cosa rende così straordinario questo animale, oltre alle tipiche dimensioni già citate?

Il primo posto sicuramente è occupato dalle sue straordinarie capacità di volo: grazie alla sua struttura muscolo-scheletrica, il colibrì è in grado di battere le ali in tutte le direzioni; ma unici tra gli uccelli sono il volo stazionario che gli permette di rimanere immobile a mezz’aria, e il volo all’indietro. Anche il volo anterogrado è sorprendente: qui il colibrì riesce a raggiungere una velocità di 45 km/h ed in picchiata i 96 km/h. È in grado di svolgere delle vere e proprie acrobazie, con le quali si esibisce soprattutto durante il corteggiamento per attirare l’attenzione della femmina che, in alcune specie, si unisce in questo volo nuziale.

Il volo stazionario permette al colibrì di succhiare il nettare dei fiori (che riveste il 90% della sua alimentazione; il rimanente 10% è rappresentato dagli insetti che possono trovarsi nella corolla degli stessi fiori); grazie al trasporto di polline da una pianta all’altra, i colibrì svolgono un ruolo molto importante nel processo di impollinazione, favorendo così il mantenimento dell’ecosistema dell’ambiente in cui vivono.

Naturalmente il battito alare deve essere rapidissimo, 70-80 battiti al secondo nelle specie più piccole e 10-15 nel colibrì gigante; questo comporta sia un altrettanto rapido battito cardiaco (fino a 1200 battiti/minuto) sia un elevato dispendio energetico (tra i più alti nell’ambito dei vertebrati); è per questo che tra un pasto e l’altro questi uccelli devono garantirsi dei lunghi periodi di riposo; di notte cadono persino in una sorte di torpore, la temperatura corporea scende dai 40 gradi diurni ai 10 gradi, in modo da consentire loro di risparmiare energia rallentando al massimo il loro velocissimo metabolismo. Inoltre un battito alare così rapido crea una sorta di ronzio, che gli attribuisce anche il nome di “uccello mosca” (in inglese “hummingbird”, uccello dal volo ronzante).

Il becco del colibrì presenta forma e dimensione diverse nelle diverse specie, adattandosi quindi al fiore dal quale succhiare il nettare del quale nutrirsi. Per favorire questa operazione si servono anche di una lingua molto lunga che sembrerebbe bifida, ma che in realtà presenta i margini esterni ripiegati verso l’alto assumendo così una forma tubulare; viene tenuta arrotolata all’interno della bocca, ma svolta quando l’uccello si deve nutrire.

Altre caratteristiche rendono il colibrì particolare e unico:

– le zampe, molto corte e nascoste tra il piumaggio, non gli permettono di deambulare sul terreno (e da qui l’ordine Apodiformes al quale appartengono)

– un piumaggio dai vari ma soprattutto brillanti colori: questo è reso possibile da delle lamelle cornee presenti nelle piume e che fungono da prismi ottici; esse scompongono il raggio di luce nei suoi colori originari dando una colorazione diversa in base all’angolo di osservazione…stupendo!

non cantano! La voce è rappresentata solo da brevi note acute. Un trillo veloce e un paio di note acute compongono il canto d’amore dei maschi

E avreste mai detto che tali minuscoli uccellini sono anche particolarmente aggressivi? Sono molto territoriali e manifestano tale aggressività soprattutto verso individui della stessa specie sia per proteggere le proprie fonti di nutrimento sia nei confronti di eventuali avversari nella stagione degli amori.

Tutte queste straordinarie caratteristiche non possono che giustificare l’adorazione che i popoli Aztechi nutrivano per questo animale, tanto da venerare il “dio colibrì azzurro”.

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