Le more, i dolci frutti del rovo. Tante proprietà benefiche e una ricetta

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Le more sono i frutti del rovo e oltre ad essere buonissime, anche in confettura, contengono sostanze utili al mantenimento della salute.

Fine agosto, soprattutto sui monti, è di solito il tempo di raccogliere frutti bosco come more, mirtilli, lamponi…quest’anno invece ho raccolto anche i funghi, continua a piovere e sembra autunno. In ogni caso le more sono abbondantissime e saporite, quindi, sfidando i rovi e le loro spine, ne ho fatto una buona scorta, oltre che una bella scorpacciata. Vanno raccolte quando sono nere e morbide, perché il loro sapore sia dolce e pieno.

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Questi frutti sono ricchi di acido gallico, rutina e acido ellagico, sostanze che hanno proprietà anti-virali e anti-batteriche. Con il loro colore blu scuro, le more hanno uno dei più alti livelli di antiossidanti (più dei mirtilli) testati nella frutta, gli antociani, oltre ad essere ricche di vitamina C e fibre,importantissimi per mantenere la salute e combattere i danni dei radicali liberi nel corpo. (fonte Oregon Raspberry & Blackberry Commission)

Le more sono i frutti del rovo ((Rubus fruticosus L.), una pianta invasiva e piena di spine della famiglia delle Rosaceace, che inizia a fiorire verso Maggio, per poi essere impollinata da sia dagli insetti, che da vento. Non è una buona idea piantarne un getto in giardino, in poco tempo, se non contenuta, si prenderebbe tutto lo spazio ed è davvero difficile eliminare questa robustissima pianta una volta che si é installata. Meglio raccoglierle selvatiche, in luoghi poco inquinati.

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Per conservarle, io no surgelo una parte, in modo da averle disponibili al naturale anche in inverno.

L’altra parte la trasformo in una composta rapida e gustosa, che di solito ha durata talmente breve, che conservo i vasetti semplicemente in frigo e li consumo entro pochi giorni come dolce a fine pasto o a colazione su yogurt, ricotta, pane..

Ecco il procedimento: more in padella

Pesare le more e calcolare il 30% del peso di zucchero di canna. Prendere una grande padella antiaderente e cuocete a fuoco medio le more, prima a coperchio chiuso, poi, una volta che il sugo dei frutti è fuoriuscito, senza coperchio ed alzando la fiamma, con lo zucchero, estratto di vaniglia e magari un po’ di rum scuro. Io uso l’estratto di vaniglia che faccio in casa, aggiungendo i baccelli al rum e lasciandoli in infusione minimo un mese.

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Faccio “soffriggere” a fuoco vivo fino a quando lo sciroppo non si è ristretto e invaso la composta ancora bollente. Se non la consumate subito, consiglio di pastorizzare i vasetti, prima di metterli in dispensa. Lo sciroppo sarà scuro, mentre le more avranno perso colore e risulteranno rossicce.

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Buon appetito!

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Laureata in Scienze Naturali, è specializzata in Botanica ed Etnobotanica ed Alimurgia. È stata per anni docente universitaria e nelle scuole di ogni ordine e grado, ha visitato tutto il mondo possibile e negli ultimi 10 anni ha sviluppato un’attività privata di divulgazione per avvicinare il pubblico al mondo delle piante, tramite corsi ed attività pratiche di erboristeria casalinga e cucina naturale a base di piante spontanee e officinali. Ora ha la sua azienda agricola "Arte Botanica", dove produce liquori, dolci e preparati a base di piante officinali e fiori.

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