Svelata l’età in cui gli effetti collaterali dei social media sono più dannosi (ed è diversa tra maschi e femmine)

I social network sono ormai parte fondamentale della vita dei giovanissimi, ma quali sono gli effetti dell'uso di questi mezzi di comunicazione e condivisione sulla loro psiche?

I nostri ragazzi trascorrono molte ore “attaccati” allo schermo del proprio cellulare, che usano per comunicare con amici e compagni di classe, per condividere emozioni ed esperienze, ma anche e soprattutto per mettersi a confronto con i coetanei e con gli idoli popolari sui social – spesso con conseguenze molto negative per la loro crescita.

Un nuovo studio condotto dalle università inglesi di Oxford e Cambridge ha infatti dimostrato che, durante la delicata fase dell’adolescenza, ragazzi e ragazze sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dei social network – seppur con differenze fra maschi e femmine: l’età critica per i ragazzi è fra i 14 e i 15 anni, per le ragazze e fra gli 11 e i 13 anni.

Diversamente dagli studi condotti finora sul rapporto fra giovanissimi e smartphone, che si sono interessati ai problemi di salute mentale derivanti dall’uso smodato di dispositivi elettronici (anche a scopo ludico, attraverso i videogiochi), ora i ricercatori sono andati più in profondità, indagando specificamente le conseguenze psicologiche (in particolare l’insorgenza della depressione) dell’uso dei social.

Grande importanza è stata quindi attribuita all’uso di smartphone e tablet, oltre che al tempo trascorso in loro compagnia: un’ora trascorsa a guardare una serie TV o a fare i compiti ha un peso diverso sulla psiche dei giovanissimi rispetto alla stessa ora passata a “scrollare” la bacheca di Instagram o a vedere video su TikTok.

Per l’indagine, i ricercatori si sono concentrati sull’uso dei social media fatto da oltre 17.000 ragazzini e adolescenti in diverse fasi della crescita, al fine di individuare il momento di maggiore vulnerabilità agli effetti negativi delle “piazze virtuali”.

È emerso che un maggior uso dei social da parte delle ragazze di età compresa fra 11 e 13 anni ha provocato, in generale, una diminuzione nei livelli di soddisfazione della propria vita nell’anno successivo; lo stesso fenomeno si è manifestato nei ragazzi fra i 14 e i 15 anni. Ma non solo: dopo il compimento dei 19 anni, sia maschi che femmine hanno mostrato analoghi livelli di insoddisfazione personale dovuti all’uso eccessivo dei social.

(Leggi anche: Così i social media stanno peggiorando la salute mentale delle ragazze. Lo studio)

Tuttavia, i risultati sono ambivalenti: sono stati registrati casi in cui l’uso dei social da parte dei ragazzini ha portato addirittura benefici e un aumento dell’autosoddisfazione – a dimostrazione che il rapporto fra questi strumenti e la psiche umana è molto più complesso di quanto si creda. Fra i benefici connessi all’uso dei social, i ricercatori menzionano la possibilità di connettersi con gli amici, di condividere un problema o i propri stati d’animo, di trovare sopporto in un momento di difficoltà.

Insomma, i social sono e restano uno strumento controverso, in grado di aumentare la socialità e la condivisione, ma anche di infliggere danni profondi alla psiche dei più giovani. Ecco perché i genitori devono vigilare sull’uso di questi strumenti digitali e regolarlo, qualora questo inizia ad assumere i tratti di una dipendenza.

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Fonte: Nature Communications

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