Una foglia artificiale che produce carburante dalla luce del sole sta per rivoluzionare il settore dell’energia

Un nuovo dispositivo messo a punto dall'Università di Cambridge potrebbe diventare la nuova alternativa super sostenibile per la produzione di carburanti, usando la fotosintesi come ispirazione.

Dopo anni di ricerca e sperimentazione, alcuni ricercatori dell’Univeristà di Cambridge sono riusciti a produrre un tipo di foglia artificiale che rivoluzionerà il modo in cui produciamo carburanti, rendendo il processo neutrale per l’ambiente.

Tutto parte da un’intenzione molto chiara: prendere ispirazione dal mondo vegetale e più nello specifico dalla fotosintesi, che trasforma la luce in energia chimica. Da questo assunto, gli scienziati dell’Università di Cambridge hanno iniziato a lavorare per produrre un prototipo di una foglia artificiale in grado di produrre in modo sostenibile i gas di sintesi, una base utilizzata in moltissimi prodotti sia in campo chimico che farmaceutico. Tra i prodotti realizzati con questo gas ci sono proprio i carburanti.

Il primo prototipo realizzato risale al 2019, ma non aveva soddisfatto le aspettative del team di ricerca. Anche se la sintesi del gas avveniva, i materiali di costruzione avevano un costo esoso, perché si necessitava di una teca. La teca, inoltre, impediva di ottenere un prodotto finale che fosse maneggevole e in grado di galleggiare.

Dopo altri tre anni di duro lavoro, il team di ricerca inglese è riuscito a risolvere questo problema. La chiave di volta sono i processi di miniaturizzazione utilizzata nell’industria della produzione di microchip. La riduzione della superficie e della grandezza del dispositivo, oltre a conferire al prodotto finito lo stesso aspetto di una foglia, ha permesso al team di renderla impermeabile usando degli ossidi metallici a film sottile e un minerale chiamato perovskite. I dispositivi sono stati poi ricoperti con strati micrometrici a base di carbonio idrorepellente.

Quali sono le prospettive positive della foglia artificiale?

foglia energia

@University of Cambridge

I risultati raggiunti sono in effetti strabilianti: questa foglia può galleggiare su qualsiasi corpo d’acqua, compreso il mare, e ha un costo di produzione molto ridotto, permettendo anche a nazioni con meno risorse di ottenere un’indipendenza energetica maggiore.

Inoltre, sfruttando le superfici acquatiche si evita un problema molto comune con le solar farm, ovvero il consumo di suolo. Questa istanza è infatti una delle più importanti nelle politiche green a livello mondiale, infatti si parla di erosione del suolo, che porta a desertificazione o altri problemi altrettanto gravi. Le foglie artificiali permettono di reimmaginare gli spazi industriali e le possibilità logistiche, oltre che abbassare la quantità di CO2 nell’atmosfera.

Questo perché nel loro processo di sintesi chimica, le foglie possono scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno e convertire la CO2 nel gas di sintesi menzionato prima. La possibilità di usare anche corsi d’acqua inquinati favorirebbe l’indipendenza energetica per moltissime zone, anche rurali, e darebbe una grande opportunità di abbattere di molto l’inquinamento legato alla produzione di carburanti.

@University of Cambridge

Ad esempio, dato che l’80% dei trasporti globali di merci viene effettuato tramite navi cargo, famose per consumare enormi quantità di carburante, riuscire a ridurre l’inquinamento per la sua produzione taglierebbe moltissime emissioni e quindi aiuterebbe il nostro pianeta a riprendersi dagli abusi subiti in decenni di capitalismo liberista sfrenato.

Questa foglia artificiale sembra quindi in grado di ribaltare l’andamento molto negativo degli ultimi anni e permettere a tantissime nazioni, sia con mezzi in abbondanza che più sfornite, di avere un impatto sostanziale nel combattere il cambiamento climatico e favorire una transizione energetica più rapida ed efficace.

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