Apple lancia il nuovo Vision Pro, le potenzialità e i (tanti) rischi del nuovo visore che non convince tutti

Apple ha lanciato il Vision Pro, un visore per la realtà mista che offre svariate possibilità, ma che prospetta un futuro (anche) inquietante

Apple ne è convinta: il suo nuovissimo Vision Pro spariglierà il mercato. Ritiene infatti di aver creato una categoria merceologica, quella del “computer per la visione” in cui c’era poca concorrenza. Tutti i dispositivi simili, inoltre, non spiccavano in quanto a design.

Il visore dell’azienda di Cupertino, invece, ha quel qualcosa in più, pur somigliano ad un paio di occhiali da sci post moderni. Ha decine e decine di visori e sensori, una risoluzione elevatissima, una batteria esterna che dura due ore e tantissime funzioni e app che è impossibile elencare ad una ad una.

Ma vediamo meglio di cosa si tratta. Questa tecnologia indossabile ed immersiva (ma anche invasiva) è comandata con gli occhi, con le dita mosse nell’aria e con la voce. L’esperienza che offre sia per il lavoro che per l’intrattenimento è senza dubbio unica.

Il visore di Apple non convince tutti

Gli interrogativi, tuttavia, rimangono. In primis c’è il prezzo, molto alto. Parliamo di 3500 dollari tasse escluse negli USA, dove arriverà il prossimo anno (in Italia forse nel 2025). Ma ciò che farà la differenza sul suo successo o non successo è l’usabilità. Se ci saranno persone che avranno voglia di indossarlo in pubblico, allora sarà l’ennesima vittoria a mani basse di Apple.

Eppure può essere un dispositivo che allontana le persone, più che avvicinarle. È perfetto se si va da soli in trasferta o se si lavora nel proprio ufficio o a casa, ma quando si è in famiglia, tra gli amici, ad una riunione, a meno di dotare tutti di visore (ed è un futuro pressoché inquietante), si andrà ad escludere chi non lo ha.

In ogni caso, per evitare una totale alienazione, Apple per il suo Vision Pro ha pensato alla funzionalità Eyesight, che lo differenzia dai visori concorrenti. Mostra infatti gli occhi di chi li indossa, dando un senso maggiore di presenza e di condivisione.

Cosa permette di fare il Vision Pro di Apple

Certo, di osservazioni sull’etica di questo device ce ne sono a bizzeffe, ma non possiamo però dimenticare l’innovazione tecnologica che porta con sé. Ha un sistema di fotocamere che consente di passare dalla visione dei contenuti virtuali alla comprensione dell’ambiente circostante, sia che sia la propria stanza o un luogo condiviso. I contenuti saranno sovrapposti al mondo reale, unendo la realtà virtuale a quella aumentata.

Le telecamere a infrarossi e i ledi, quasi invisibili, si trovano sulla parte frontale. Tracciano i movimenti degli occhi, mentre le telecamere riprendono tutto ciò che l’utente ha intorno per restituirlo in alta risoluzione sullo schermo.

Ovviamente il device è sincronizzato con tutti i dispositivi del marchio che si possiede e ciò significa che si potranno visualizzare foto, video, musica e file sul cloud creati e salvati da iPhone, iPad o computer. Si potrà anche avviare una navigazione web con Safari ad un Mac e continuarla in maniera immersiva su Vision Pro.

Per permettere tutto ciò il visore supporta l’uso di mouse e tastiera via Bluetooth, per replicare in digitale il proprio pc e consentire agli utenti di lavorare in modalità futuristica, ad esempio usando anche app di videochiamata come Microsoft Teams e Zoom.

Per quanto riguarda la privacy, il visionsOs – primo sistema operativo di Apple per la realtà mista – introduce anche Optic Id, un modo per autenticarsi tramite la lettura degli occhi e dunque impedire ad altri di usare il visore e di accedere a dati personali.

Dove potrebbe essere usato Vision Pro

Infine un excursus sui possibili campi di applicazione di Vision Pro. Per quanto riguarda l’istruzione, potrebbe permettere agli studenti di studiare in modo più immersivo, stessa cosa che sarà concessa a chi lavora a distanza o in luoghi diversi che così sarà più coinvolto.

Per quanto riguarda la vita sociale, sempre ribadendo quanto detto prima, potrà essere un passo in avanti rispetto alle classiche videochiamate, consentendo ad amici e familiari di “incontrarsi” virtualmente o partecipare a concerti ed eventi insieme, ma a distanza.

Per ultimo c’è il campo della sanità, ancora tutto da esplorare. Un visore del genere sarebbe tornato molto utile ad esempio con il Covid, fornendo un’assistenza medica più specifica ai pazienti se non ci si può incontrare in studio o in ospedale. Allo stesso tempo – e qui stiamo parlando di un’ipotesi futuristica – i chirurghi potrebbe persino assistere ad interventi chirurgici da remoto, coadiuvando l’intervento dei colleghi.

Insomma, le potenzialità (ed i rischi) di questo device sono infiniti. Non ci resta che attendere se sarà un flop o un altro colpo messo a segno da Apple nel rivoluzionare il mondo tecnologico che conosciamo finora.

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Fonte: Apple

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