AI, cosa prevede il primo accordo storico per la legge sull’intelligenza artificiale siglato in Europa

L’accordo tra Parlamento Europeo e Stati membri disciplinerà l’intelligenza artificiale, i social media e i motori di ricerca

Le prime leggi complete al mondo per regolamentare l’intelligenza artificiale sono state concordate nel cosiddetto AI Act, dopo una maratona di negoziati di ben 37 ore tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Unione europea.

L’Europa diventa così il primo continente al mondo a stabilire misure chiare che regoleranno anche i social media e i motori di ricerca, coprendo giganti come X, TikTok e Google.

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Storico! L’Ue diventa il primo continente a stabilire regole chiare per l’uso dell’IA. L’AI Act è molto più di un regolamento: è un trampolino di lancio per startup e ricercatori dell’Ue per guidare la corsa globale all’intelligenza artificiale – commenta su X il commissario europeo al Mercato Interno, Thierry Breton. Il meglio deve ancora venire!

Cosa prevedeono le norme AI

Obiettivo della normativa è garantire che l’intelligenza artificiale protegga i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale. In linea di massima, i negoziatori hanno concordato una serie di salvaguardie e ristrette eccezioni per l’uso di sistemi di identificazione biometrica (RBI) in spazi accessibili al pubblico, previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti. È quanto si legge in una nota del Parlamento europeo cui si spiega che l’RBI “post-remoto” verrebbe utilizzato solo per la ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave.

I sistemi di identificazione biometrica “in tempo reale”, si legge, sarebbero conformi a condizioni rigorose e il loro uso sarebbe limitato nel tempo e nel luogo, per ricerche mirate di vittime (rapimento, traffico, sfruttamento sessuale), prevenzione di una minaccia terroristica specifica e attuale, o localizzazione o identificazione di una persona sospettata di aver commesso uno dei reati specifici menzionati nel regolamento (come terrorismo, traffico di esseri umani, omicidio, stupro).

I divieti

La lista dei divieti include:

  • i sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili, come le convinzioni politiche, religiose e la razza
  • la raccolta non mirata di immagini del volto da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale
  • il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle scuole
  • il social scoring e intelligenza artificiale utilizzata per manipolare o sfruttare le vulnerabilità degli utenti.

Gli obblighi

L’accordo prevede, inoltre, una serie di obblighi per i sistemi ad alto rischio, tra cui una valutazione dell’impatto sui diritti fondamentali. In questa categoria saranno inseriti anche i sistemi di IA usati per influenzare l’esito delle elezioni e il comportamento degli elettori.

Il diritto di reclamo

I cittadini, poi, avranno il diritto di presentare reclami sui sistemi di IA e di ricevere spiegazioni sulle decisioni basate sui sistemi di IA ad alto rischio che hanno un impatto sui loro diritti.

Altro punto fondamentale riguarda i guardrail per i sistemi di IA generale, e in particolare per quelli ad alto impatto con rischio sistemico, per cui sono previsti obblighi più stringenti che vanno dalla valutazione del modello, alla valutazione e mitigazione dei rischi sistemici, alla protezione della sicurezza informatica.

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