Lo strano caso dei 2 pomodori dispersi nello Spazio 8 mesi fa (e ritrovati dalla NASA)

La storia dei due pomodori smarriti a bordo della ISS e come l'ambiente spaziale influisce sulla conservazione del cibo: un curioso episodio che unisce scienza e vita quotidiana nello Spazio

Frank Rubio, astronauta della NASA, ha recentemente narrato un episodio particolarmente curioso accaduto durante la sua permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nel 2022. Protagonisti di questa storia sono due pomodori “fuggitivi”, smarriti in occasione dell’esperimento eXposed Root On-Orbit Test System (XROOTS). Questa ricerca, pionieristica nel suo genere, ha sperimentato metodi innovativi di coltivazione finalizzati a crescere piante senza l’uso di suolo o altri supporti tradizionali. L’importanza di tali studi risiede nella loro potenziale applicazione nelle future missioni di esplorazione spaziale, dove sistemi vegetali efficienti sono essenziali per il sostentamento degli astronauti.

Durante i festeggiamenti per il 25° anniversario delle operazioni della stazione spaziale, i membri dell’equipaggio della Expedition 70 hanno rivelato una scoperta inaspettata: i famigerati pomodori sono stati ritrovati. Questo avvenimento ha suscitato un’atmosfera giocosa tra i membri dell’equipaggio, che hanno scherzato su Rubio, sospettato inizialmente di averli mangiati. La realtà, tuttavia, era ben diversa: i pomodori, dopo quasi un anno dalla loro scomparsa, sono stati trovati in un sacchetto di plastica, in uno stato di disidratazione e leggermente schiacciati.

Pomodori estremamente resistenti

Il ritrovamento di questi pomodori non è stato l’unico aspetto degno di nota. Un elemento cruciale della storia è l’impatto che l’ambiente della ISS, caratterizzato da un’umidità del 17%, ha sul cibo. I pomodori facevano parte di un esperimento chiamato “Veg-05“, volto a studiare la crescita delle colture in condizioni spaziali.

Questa ricerca è stata cruciale per sviluppare un sistema che garantisse una produzione costante di cibo fresco nello spazio. Utilizzando l’unità Veggie della stazione, l’esperimento si è concentrato sulla coltivazione di pomodori nani, esaminando come la qualità della luce e l’uso di fertilizzanti influenzassero la produzione dei frutti. Al centro dell’indagine vi erano anche la sicurezza alimentare sotto il profilo microbiologico, il valore nutrizionale dei pomodori coltivati e la loro accettabilità in termini di sapore per l’equipaggio.

Nonostante il loro stato di disidratazione e un lieve scolorimento, la loro condizione complessiva era sorprendentemente buona, considerando il tempo trascorso e l’ambiente unico in cui si trovavano. Nonostante il lungo periodo e le condizioni avverse, non mostravano segni di crescita microbica o fungina, una testimonianza della loro resilienza in un ambiente così unico come quello spaziale.

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Fonte: NASANextMe

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