Inquinamento luminoso: quasi tutti gli italiani non vedono più la Via Lattea

A causa dell'inquinamento luminoso non vediamo più la Via Lattea.

Inquinamento luminoso: sapevate che a causa della eccessiva luce artificiale la maggior parte degli italiani non riesce ad ammirare al meglio lo spettacolo della Via Lattea?

Proprio così: secondo il primo Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso, che mostra la diffusione nei nostri cieli di luci artificiali che falsano la luce naturalmente presente nell’ambiente notturno, non solo gli italiani ma oltre l’80% della popolazione mondiale e quasi l’intera popolazione degli Stati Uniti vivono sotto cieli inquinati dalla luce artificiale.

La Via Lattea è nascosta a più di un terzo dell’umanità, tra cui il 60% europei e quasi l’80% dei nordamericani.

Insomma, la ricerca pubblicata su Science Advances e condotta da un gruppo internazionale di scienziati coordinato dall’Istituto italiano di Scienza e Tecnologia dell’inquinamento luminoso (Istil) (in collaborazione con l’Agenzia statunitense per l’atmosfera e gli oceani (Noaa), l’ente americano dei parchi nazionali, il centro tedesco di ricerca geologica (Gfz) e l’università israeliana di Haifa) è chiara su un punto: “in pochi decenni di sviluppo dell’illuminazione abbiamo avvolto la maggior parte dell’umanità in una cortina di luce che ci nasconde la vista della più grande meraviglia della natura: l’universo stesso”, come spiega Fabio Falchi, ricercatore all’ISTIL e capo della ricerca.

LO STUDIO – Tutti i dati sono stati raccolti dal satellite Suomi Npp della Nasa e del Noaa e poi sono stati rielaborati in una quarantina di computer grazie ad un software creato appositamente, che è stato in grado di calcolare la propagazione della luce in atmosfera. In seguito, gli studiosi hanno incrociato le informazioni con una serie di osservazioni da terra: oltre 30 mila misure di brillanza effettuate da parte di comuni cittadini, con la app “Loss of the night”, e da astronomi professionisti.
Il risultato? Le magnifiche stelle, nonostante il loro potere luminoso, sono praticamente invisibili ai nostri occhi per colpa delle immense luci che luci che illuminano metropoli e cittadine e che sono in grado di raggiungere distanze di molti chilometri. Non è un vero peccato?

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mappa stelle

Il nuovo Atlante dimostra che, in termini di superficie, Canada e Australia sono i Paesi del G20 con i cieli più “bui”, mentre Italia e Sud Corea sono quelli più inquinati. Qui, infatti, quasi otto italiani su dieci non riescono più a godersi il magnifico cielo notturno. Qualche buona notizia arriva da piccole parti di Scozia, Svezia e Norvegia, mentre va molto male negli Stati Uniti dove il 90% della popolazione vive sotto mantelli luci artificiali.

E fosse solo questo il problema! Le ampie coltri di inquinamento luminoso bene non fanno nemmeno alla fauna e alla flora che si vedono alterati i propri ritmi e cicli naturali. Beh, si potrebbe dire che se solo l’illuminazione artificiale nelle aree di rilevante interesse ecologico-naturalistico fosse ridotta o del tutto assente già sarebbe un passo in avanti. Ma la beffa è che le luci superpotenti delle nostre pseudo-blindatissime città si propagano per chilometri e chilometri e alterano ogni cosa.

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