Spirulina, perché gli Aztechi la consideravano il nettare degli dei (e ingrediente principale del loro formaggio)

La spirulina è stata riscoperta come superfood, ma gli Aztechi già conoscevano e apprezzavano le sue tante proprietà benefiche per la salute

La spirulina è stata riscoperta come superfood, ma gli Aztechi già conoscevano e apprezzavano le sue tante proprietà benefiche per la salute

Oggi conosciamo la spirulina come un efficace superfood, ovvero un ingrediente che inserito all’interno di alimenti o bevande, ma anche sotto forma di vero e proprio integratore, ci offre una serie di benefici per la salute. Forse non sapete però che già gli Aztechi utilizzavano questa alga verde-blu, che consideravano un vero e proprio nettare di benessere.

La spirulina è stata un alimento di base per secoli tra le popolazioni indigene latino americane. I primi scritti spagnoli documentano infatti che gli Aztechi raccoglievano le alghe verdi dai laghi e le facevano asciugare al sole per poi produrre una speciale e caratteristica torta verde piatta chiamata “tecuitlatl”.

Questi “dolci” erano un cibo comune a quei tempi e sono descritti dall’esploratore spagnolo Bernal Díaz del Castillo nel suo libro “The Discovery and Conquest of Mexico”. Durante la visita a un mercato, Díaz osserva:

“I pescatori e altri vendevano dolcetti fatti di qualcosa di simile alla melma, che raccolgono da quella grande laguna. Questi si addensano e si trasformano in torte che hanno un sapore un po’ come il formaggio “.

@ Human Nature, Peter T. Furst.

La spirulina veniva però mescolata anche ad altri cibi, cotta insieme al pane o semplicemente consumata con l’acqua per dare forza a chi doveva fare lunghi viaggi in mare o ai corridori messaggeri aztechi.

Insomma, quello che oggi è un prodotto popolare nei negozi dedicati alla salute naturale, all’epoca era un alimento base nella dieta degli aztechi, che veniva mangiato anche insieme a tortillas, mais tostato o in combinazione con  peperoncini e pomodori per realizzare una specie di salsa.

Gli Aztechi, infatti, avevano intuito le tante proprietà della spirulina e cercavano di sfruttarle al meglio. Quest’alga dolce era infatti per loro una importante e comune fonte di proteine che migliorava la resistenza alla fatica e aveva uno spiccato potere antinfiammatorio.

Gli spagnoli però non apprezzavano affatto questo “formaggio azteco” che definivano, come abbiamo letto sopra, “melma”.  Dopo il XVI secolo, i conquistadores prosciugarono molti dei laghi alcalini dove la spirulina cresceva naturalmente.

Di conseguenza, insieme a molte altre antiche usanze native messicane, si interruppe anche la tradizione di mangiare alimenti a base di spirulina. Gli indigeni smisero così di consumare le preziose alghe verdi-blu che una volta erano state parte importante della loro dieta.

La “riscoperta” della spirulina  è avvenuta solo intorno agli anni ’70, quando con le ricerche scientifiche sono emerse tutte le straordinarie proprietà di quest’alga. Nel 2008, tra l’altro, la spirulina è stata ribattezzata dalla FAO “l’alimento del futuro”, raccomandata proprio per il suo alto livello di nutrienti e sostanze utili al nostro organismo.

Un alimento del passato che si è dunque riaffacciato in maniera molto forte nel presente e che sembra farà parte anche del nostro futuro.

Fonti: Mexico News Daily / Mexicolore

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