L’altra faccia del pisolino pomeridiano: così “la pennichella” potrebbe aumentare la pressione e il rischio di obesità

I risultati di un nuovo studio sbaragliano le carte in tavola sostenendo come la siesta pomeridiana possa essere rischiosa, aumentando il rischio di obesità e problemi cardiaci

Ah, la siesta pomeridiana o pennichella! Quella mezz’oretta (che poi diventano un’ora o due) che speriamo ci dia quella marcia in più per affrontare il resto della giornata e invece ci rende piuttosto sonnacchiosi e mezzi storditi. Eppure, imperterriti, continuiamo a farla, soprattutto nei weekend.

Il mondo della scienza si è sempre diviso sulla sua utilità: è benefica sì o no? Ora arriva un nuovo studio a scombinare le carte in tavola e che non dà buone notizie agli amanti della “pennichella”. Sostiene infatti come sonnecchiare a metà giornata possa influire sulla qualità del sonno, sulle funzioni cognitive e sui processi metabolici.

Tutti i rischi connessi alla siesta pomeridiana

Secondo i risultati pubblicati su Obesity, i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital hanno scoperto che le persone che fanno i pisolini pomeridiani hanno un indice di massa corporea più elevato e hanno maggiori probabilità di soffrire di sindrome metabolica rispetto a coloro i quali non ne fanno.

L’ospedale ha fatto sapere di aver analizzato più di 3.000 adulti di una popolazione mediterranea, esaminando la relazione tra siesta e durata della stessa con l’obesità e la sindrome metabolica. I dati emersi hanno mostrato che chi faceva sonnellini di 30 minuti o più aveva maggiori probabilità di avere un indice di massa corporea più elevato, una pressione sanguigna più alta e un gruppo di altre condizioni associate a malattie cardiache e diabete rispetto a chi rimaneva sveglio fino alla fine della giornata.

L’autrice senior dello studio Marta Garaulet, professoressa presso la Divisione di sonno e disturbi circadiani del Brigham and Women’s Hospital, ha spiegato:

Non tutte le sieste sono uguali. La durata, la posizione del sonno e altri fattori specifici possono influenzare i risultati di un sonnellino sulla salute. Uno studio precedente che abbiamo condotto su un’ampia popolazione presa in esame nel Regno Unito ha rilevato che il pisolino è correlato a un aumento del rischio di obesità. Volevamo determinare se questo fosse vero anche in un Paese in cui la siesta è più radicata culturalmente, in questo caso la Spagna e come la durata sia correlata alla salute metabolica.

Perché ciò potrebbe succedere

Al contrario, chi faceva brevi sonnellini aveva meno probabilità di avere un’elevata pressione sanguigna sistolica rispetto a chi non li faceva. I ricercatori hanno anche scoperto che i pisolini lunghi erano associati a tempi di sonno notturno e di alimentazione più tardivi, a una maggiore assunzione di energia a pranzo e al fumo di sigaretta, nonché alla posizione della siesta (letto o divano), il che potrebbe spiegare i rischi più elevati associati a sieste di durata maggiore.

Il coautore della ricerca Frank Scheer, neuroscienziato senior e professore del Programma di cronobiologia medica nella Divisione di sonno e disturbi circadiani del Brigham, ha analizzato:

Questo studio dimostra l’importanza di considerare la durata della siesta e solleva la questione se i sonnellini brevi possano offrire benefici.

Effettivamente tutti gli studi condotti sulla famosa “pennichella” sono discordanti e giungono a risultati a volte contrastanti, in particolare:

In generale, si consiglia dunque di ascoltare il proprio corpo e valutare se quei 30 minuti per voi risultino deleteri o ristoratori, almeno nel breve periodo.

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