Scoperto dagli scienziati il gene del cervello che sopprime l’ansia (e come ridurre i livelli agendo su di esso)

Secondo un recente studio esisterebbe un legame tra i disturbi dell’ansia e un gene presente nel cervello, in grado di provocare alcuni cambiamenti nella morfologia neuronale del cervello stesso

Un team internazionale di scienziati ha identificato un gene nel cervello che influisce sui sintomi dell’ansia.

Gli scienziati hanno dimostrato che modificare questo gene riduce i livelli di ansia, offrendo un nuovo trattamento farmacologico per la cura di questi disturbi, comuni a 1 persona su 4.

Ma da cosa possono essere causati? Ad esempio, un grave trauma psicologico può innescare cambiamenti genetici, biochimici e morfologici nei neuroni dell’amigdala, vale a dire la regione del cervello implicata nell’ansia indotta dallo stress che, a sua volta, porta all’insorgenza di disturbi d’ansia, come attacchi di panico e disturbo da stress post-traumatico.

Tuttavia, l’efficacia dei farmaci anti-ansia attualmente disponibili è abbastanza bassa, con più della metà dei pazienti che non raggiungono la remissione dopo il trattamento.

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Lo studio

In questo studio, gli scienziati hanno cercato di identificare gli eventi molecolari nel cervello che sono alla base dell’ansia.

Si sono concentrati su un gruppo di molecole, note come miRNA.

Questo importante gruppo di molecole, regola molteplici proteine controllando i processi cellulari nell’amigdala.

A seguito di stress acuto, il team ha trovato una quantità maggiore di un tipo di molecola chiamata miR483-5p.

È importante sottolineare che gli studiosi hanno dimostrato come l’aumento di miR483-5p può sopprimere l’espressione di un altro gene, Pgap2, che a sua volta guida i cambiamenti nella morfologia neuronale nel cervello e nel comportamento associato all’ansia.

Insieme, i ricercatori hanno dimostrato che il miR-483-5p agisce come freno molecolare che compensa i cambiamenti dell’amigdala, indotti dallo stress per favorire il sollievo dall’ansia.

La dott.ssa Valentina Mosienko, una delle autrici principali dello studio e MRC Fellow and Lecturer in Neuroscience presso la School of Physiology, Pharmacology and Neuroscience di Bristol, ha dichiarato:

Lo stress può innescare l’insorgenza di una serie di condizioni neuropsichiatriche, che hanno le loro radici in un combinazione di fattori genetici e ambientali. Mentre bassi livelli di stress sono controbilanciati dalla naturale capacità di adattamento del cervello, esperienze traumatiche gravi o prolungate possono superare i meccanismi protettivi della resilienza allo stress, portando allo sviluppo di condizioni patologiche come la depressione o l’ansia.

Ora, il percorso miR483-5p/Pgap2 che è stato identificato in questo studio, offre un enorme potenziale per lo sviluppo di terapie anti-ansia in modo da trattare condizioni psichiatriche anche più complesse.

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Fonte: Nature Communications

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