Questa comune condizione del sangue potrebbe essere la chiave che protegge dall’Alzheimer

Una recente ricerca ha dimostrato che una comune condizione del sangue associata ad un aumentato rischio di diverse malattie, sembra ridurre il rischio di malattia di Alzheimer

Le persone con emopoiesi clonale di potenziale indeterminato (CHIP) hanno una probabilità 10 volte maggiore di sviluppare tumori del sangue e il doppio delle probabilità di finire con malattie cardiache ed epatiche ma, secondo un recente studio, potrebbe essere in grado di ridurre il rischio di Alzheimer.

Il patologo di Stanford Siddhartha Jaiswal ha affermato:

Siamo stati sorpresi di scoprire che la CHIP era effettivamente associata a un rischio sostanzialmente inferiore di malattia di Alzheimer.

La CHIP è spesso un processo legato all’età; sorge quando una cellula staminale, che vive nel nostro midollo osseo, finisce con una mutazione che gli consente di creare cellule del sangue mutanti più forti dei loro coetanei.

La CHIP può formarsi in persone altrimenti sane e non presenta sintomi evidenti, ma aggrava altre condizioni.

Lo studio

Analizzando il DNA delle cellule del sangue di 1.362 persone con Alzheimer e 4.368 persone senza, il team ha trovato un rischio inferiore del 30-50% di Alzheimer nelle persone con la mutazione del sangue.

Grazie a 12 donatori, otto che avevano vissuto con CHIP e quattro senza, il team ha identificato tali cellule mieloidi che trasportano CHIP nel tessuto cerebrale. Sette portatori di CHIP su otto hanno avuto un aumento delle cellule immunitarie.

Un’ipotesi è che le mutazioni che promuovono un vantaggio di crescita nelle cellule staminali, promuovano anche l’espansione e l’attività della microglia, aumentando la capacità di queste di combattere le condizioni che portano alla malattia del cervello.

Anche se c’è ancora molto da chiarire, le molteplici linee di evidenza fornite da questo studio suggeriscono che le cellule derivate dal midollo, con le mutazioni CHIP, garantiscono una certa protezione dall’Alzheimer.

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube 

Fonte: Nature Medicine

Ti potrebbe interessare:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook