Troppi infarti a Taranto, eccesso di ricoveri anche per i bambini: colpa dell’inquinamento industriale

A Taranto troppi infarti a causa dell'inquinamento industriale. Per questo PeaceLink ha scritto una lettera alla Commissione europee sottolineando la grave situazione in cui si trovano gli abitanti della città pugliese

A Taranto troppi infarti a causa dell’inquinamento industriale. Per questo PeaceLink ha scritto una lettera alla Commissione europee sottolineando la grave situazione in cui si trovano gli abitanti della città pugliese. Ma non solo.Anche i bambini soffrono a causa dell’inquinamento.

Due studi hanno dimostrato le conseguenze sugli abitanti della città. Le autorità europee devono sapere che nelle urine dei tarantini purtroppo si trovano sostanze pericolose, tra cui il il naftalene, fra gli IPA cancerogeni. Si tratta della principale emissione in massa della cokeria.

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Classificata dallo IARC fra le sostanze appartenenti al gruppo 2B, ossia fra i possibili cancerogeni il naftalene è stato rilevato durante l’aggiornamento dello Studio epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità.

“L’esposizione alle polveri industriali è responsabile di un +4% di mortalità e di unincremento specifico della mortalità per tumore polmonare del +5%. Inoltre, alle polveri industriali è associato un incremento del +10% per infarto del miocardio, il che significa che tali polveri producono non solo un impatto a lungo termine (tumore polmonare) ma anche un impatto immediato in quanto gli infarti avvengono, come dimostra lo studio in oggetto, negli stessi giorni in cui si verificano incrementi di polveri sottili provenienti dall’area industriale spiega PeaceLink.

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Il secondo studio è l’aggiornamento 2016 del Dottor Forastiere che ha rilevato un eccesso di ricoveri del 24% tra i bambini del quartiere Tamburi, a ridosso dell’acciaieria Ilva. La causa? Malattie respiratorie infantili.

Le autorità sono al corrente della gravità della situazione, visto che in determinati giorni, i wind days, quando si alza il vento dall’area industriale, invitano la popolazione ad aprire le finestre nelle ore di minore inquinamento. A rischio sono soprattutto alcune categorie di persone, tra cui bambini, anziani, cardiopatici e immunodepressi.

Si tratta però di misure che non bastano a contenere i danni sulla salute pubblica. Alla luce di questi dati Peacelink ha rivolto un appello accorato alle autorità comunitarie:

“Quali altre violazioni al diritto comunitario debbano verificarsi affinché la Commissione Europea intervenga a protezione dei cittadini di Taranto e degli operai dell’Ilva?”.

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Il nostro pensiero non può che andare alla storia del piccolo Lorenzo la cui vita è stata tristemente spezzata a soli 5 anni di cancro, una morte prematura causata dalla presenza di numerosi corpi estranei tra cui ferro, acciaio, zinco, silicio e alluminio nel cervello del bambino.

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Francesca Mancuso

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