“Aspira veleno” per punture di api e altri insetti, funzionano davvero? Ti spiego perché non andrebbero mai usati

Portare con sé un kit per aspirare il veleno in seguito a punture di insetti o addirittura morsi di serpente può causare un falso senso di sicurezza. In realtà, a detta di alcuni esperti francesi, questi dispositivi non solo sono inutili ma possono anche diventare pericolosi

Forse non ve ne sarete mai accorti ma sul mercato esistono degli strani prodotti che altro non sono che “aspira veleno” portatili utili, a detta dei produttori, nel momento in cui veniamo punti da api, vespe o calabroni, ma in alcuni casi anche per contrastare punture di scorpioni o addirittura morsi di serpenti.

Questi dispositivi in pratica consentono, applicandoli sulla puntura, di risucchiare i veleni di insetti o altri animali. Si trovano in diverse versioni e fasce di prezzo, di  soprattutto online su portali come Amazon ma anche Aliexpress e l’ormai famosissimo Temu.

Ma ci possiamo fidare di questi dispositivi? La risposta è assolutamente no! Almeno a detta di alcuni esperti francesi che sono intervenuti sull’argomento.

Il dottor Patrick Nisse, capo del centro antiveleni dell’ospedale universitario di Lille, ha dichiarato:

Un estrattore di veleno (ad esempio Aspivenin, Venimex, Venistop, NdR), è insieme inutile, inefficace e pericoloso, è falsamente rassicurante per chi lo utilizza, non estrae nulla e non riduce la quantità di veleno iniettato. Il liquido che fuoriesce è solo un essudato, un liquido limpido giallo molto pallido che compare sulle ferite superficiali.

Aggiunge il dottor Magali Oliva-Labadie, capo del centro antiveleni e tossicologia dell’ospedale universitario di Bordeaux, che questi dispositivi non solo non hanno alcuna efficacia dimostrata ma possono anche contribuire a peggiorare la situazione:

Dopo essere stato punto da un insetto o morso da un serpente, il veleno si diffonde molto velocemente nei tessuti, e non è mai stato dimostrato che una pompa o un estrattore possano aspirarlo e ridurre il rischio di una reazione allergica. Tanto più che per estrarre bisogna premere con forza l’attrezzo contro la pelle e questo favorisce la diffusione delle tossine.

E aggiunge:

Chi lo ha in tasca rischia di prendere meno precauzioni durante un’escursione, pensando di avere uno strumento efficace in caso di morso di serpente.

Insomma, come avrete capito, è bene non confidare in questi dispositivi. Ma cosa fare allora in caso di punture o morsi?

Cosa fare in caso di punture di insetti o morsi di serpente

La cosa più utile da fare è applicare qualcosa di freddo. Il dottor Oliva-Labadie consiglia:

Un cubetto di ghiaccio, per esempio, perché provoca vasocostrizione (riduzione del diametro dei vasi sanguigni, ndr) che limiterà la diffusione del veleno. Infine, la persona punta deve restare calma e non muoversi, perché se il suo battito cardiaco accelera, anche lì le tossine si diffondono più facilmente.

In caso di puntura di Imenotteri (ape, vespa, calabrone, ecc.) se gonfiore e arrossamento si sviluppano gradualmente nella zona della pelle in cui si è stati punti, non c’è da preoccuparsi. Il veleno degli imenotteri è infatti tossico, ma nella maggior parte dei casi non pericoloso.

Diverso è se si verifica una reazione rapida a distanza dalla sede della puntura, il che è segno di una reazione allergica in atto. Così come in caso di morso di serpente, è bene chiamare tempestivamente i servizi di emergenza per chiedere il da farsi o recarsi nel più vicino ospedale.

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Fonte: 60 Millions de Consommateurs

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