Finalmente la ricetta elettronica diventa definitiva (e non sarà più necessario recarsi dal medico): come funziona 

Ricetta cartacea addio! È ufficiale: il Governo italiano ha dato il via libera all'uso definitivo di quella dematerializzata. Una misura che ci permetterà di risparmiare tempo, ridurre gli sprechi di carta e che renderà gli studi medici meno affollati

Niente più lunghe attese dal proprio medico per ritirare una richiesta di farmaci. Dopo una fase di sperimentazione, la ricetta medica elettronica diventa (finalmente!) definitiva. Questa rivoluzione interesserà sia quella rossa che quella bianca, come annunciato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci.

D’ora in poi i cittadini avranno la possibilità di riceverla via mail o su WhatsApp, risparmiando quindi tempo prezioso. Si tratta di una delle novità contenute nel Decreto legge Semplificazioni, appena approvato dal Consiglio dei Ministri.

Cosa cambia

La ricetta medica dematerializzata era stata introdotta nel periodo dell’emergenza Covid per assicurare la disponibilità di farmaci ai soggetti più fragili, oltre che a ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici.

Ma come funziona questo sistema? Il medico registra sul Sistema Tessera Sanitaria i dati del paziente e della prescrizione. Il numero di ricetta elettronica (NRE) può essere invita al richiedente tramite:

  • posta elettronica come file allegato
  • SMS, WhatsApp, Telegram o altra applicazione per smartphone

In questo modo al paziente basterà recarsi in farmacia, portando con sé il codice NRE e la tessera sanitaria, per acquistare i medicinali prescritti o recarsi nei laboratori analisi se deve sottoporsi a un prelievo.

Inoltre, nel caso dei malati cronici la ricetta elettronica sarà valida per un anno per un anno e permetterà di fare scorta di farmaci per un mese di terapia, sempre in base alle indicazioni del dottore.

Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco  grazie a questa norma i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci. – ha spiegato a tal proposito il ministro Schillaci – Non dimentichiamo che molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. È evidente la portata semplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti.

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Fonti: Governo/Ansa

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