Riacquistare la vista grazie a un mini pannello solare implementato in una neuroprotesi oculare

La rivoluzionaria ricerca australiana che potrebbe cambiare il futuro della cura della disabilità visiva, con lo sviluppo di una neuroprotesi basata su celle solari per ripristinare la vista

In tutto il globo, la disabilità visiva tocca la vita di circa 2,2 miliardi di individui, costituendo una delle maggiori preoccupazioni per la comunità scientifica internazionale. Dall’Australia, tuttavia, emergono nuove luci di speranza grazie all’impegno di un team di ricercatori associati all’Università del Nuovo Galles del Sud. Sotto la guida dell’ingegnere fotovoltaico Udo Römer, questi studiosi stanno lavorando a una neuroprotesi di avanguardia con l’obiettivo di restituire la vista a pazienti colpiti da patologie oculari finora ritenute senza cure.

Le neuroprotesi, tra cui spicca l’impianto cocleare destinato a stimolare il nervo acustico nell’orecchio interno per migliorare l’udito, non rappresentano una novità assoluta nel campo medico. Il progetto in corso in Australia si propone di applicare un approccio simile per affrontare il problema della perdita della vista, mirando a sostituire i fotorecettori danneggiati – ovvero quelle cellule retiniche che catturano la luce trasformandola in segnali elettrici per il cervello – con pannelli solari microscopici in grado di stimolare direttamente i neuroni.

Una svolta per la stimolazione neuronale

Questi innovativi pannelli solari sono pensati per essere applicati al bulbo oculare, trasformando la luce in segnali elettrici comprensibili dal cervello, un processo che teoricamente potrebbe ristabilire la capacità visiva. Il gruppo di ricerca guidato da Römer esplora attualmente l’uso di materiali avanzati, come l’arseniuro di gallio e il fosfuro di gallio e indio, in alternativa al più economico ma meno adatto silicio, comunemente usato nei pannelli fotovoltaici tradizionali. Il loro scopo è superare le limitazioni del silicio grazie a materiali che offrano migliori prestazioni per l’uso in impianti oculari, puntando anche a un incremento dell’efficienza attraverso la sovrapposizione di diverse celle solari.

Per il momento, questo ambizioso progetto si trova in una fase preliminare di proof-of-concept, ma ciò non frena l’entusiasmo e la determinazione dei ricercatori nel perseguire la loro visione. La potenziale rivoluzione nella cura delle malattie oculari incurabili si affaccia all’orizzonte, promettendo di migliorare drasticamente la qualità di vita di milioni di persone in tutto il mondo.

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Fonte: Unsw.edu.au

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