Ci sono 2 trucchi che le persone con un’elevata intelligenza emotiva usano per persuadere gli altri

Un professore americano rivela le due strategie di persuasione per essere più convincenti con gli altri, usate da chi ha un'intelligenza emotiva superiore alla media

Essere convincenti, saper comunicare in modo efficace le proprie ragioni e persuadere gli altri affinché ci appoggino e si sostengano, è per alcuni un talento innato, ma può anche essere appreso con il tempo.

Non vi suggeriamo di diventare dei manipolatori, sia chiaro: si tratta di solo di mettere in atto dei comportamenti che possono essere utili a portare le persone dalla nostra parte, dimostrando che le nostre argomentazioni sono valide e degne di essere prese in considerazione.

Le persone dotate di un’elevata intelligenza emotiva possono rappresentare un esempio in questo, poiché sono generalmente più brave a convincere gli altri a vedere le cose a modo loro. Ma qual è il loro segreto per riuscire a essere più convincenti degli altri?

Il professor Matt Abrahams, docente dell’Università di Stanford, in un recente podcast ha rivelato due strategie vincenti che traggono la loro ispirazione dal comportamento delle persone dotate di intelligenza emotiva e che possiamo adottare anche noi per essere più persuasivi.

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Rimuovi le “forze frenanti”

Ogni volta che ci troviamo di fronte alla possibilità di un cambiamento, siamo sempre soggetti a due tipi di forze contrastanti:

  • da una parte, avvertiamo le forze promotrici, rappresentate da tutte le ragioni per cui dovremmo fare una certa cosa
  • dall’altra, le forze frenanti ci limitano nell’azione e ci impediscono di mettere in atto il cambiamento.

Di solito, quando vogliamo convincere qualcuno a fare qualcosa di nuovo, facciamo leva sulle forze promotrici, dimostrando tutti i potenziali vantaggi di quell’azione – ma ciò potrebbe non bastare a mettere a tacere le forze frenanti.

Se vogliamo davvero essere persuasivi, proviamo a scardinare le forze frenanti – quelle cioè che rappresentano il vero ostacolo all’azione: ricordiamo che il nostro cervello si blocca automaticamente se percepisce troppi intoppi lungo il percorso.

Facciamo un esempio. Se vogliamo convincere un amico con problemi di ansia e stress a intraprendere un percorso di meditazione, anziché elencare i benefici della pratica, potremmo offrirci di farlo con lui le prime volte, sostenendolo nel superamento dei suoi eventuali dubbi.

Comprendi cosa è importante per l’altra persona

Secondo il professor Abrahams, per essere persuasive le persone con un alto livello di intelligenza emotiva cercano di collegare le abitudini pregresse alle azioni che vogliono invitare a compiere – e questo per loro è naturale, visto che sono naturalmente propensi a porre domande e a ricordare dettagli sulla vita delle altre persone.

Quindi, se stiamo organizzando una presentazione in ufficio e abbiamo bisogno di immagini, potremmo rivolgerci a quel collega che ama la fotografia ed è bravo nei lavori di grafica.

Andremo a “disturbare” la persona che è già in qualche modo collegata al favore di cui abbiamo bisogno, e che sarà certamente più propensa ad aiutarci rispetto a un’altra persona non altrettanto brava in questo campo.

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