Vuoi migliorare la tua intelligenza emotiva? Ti spiego come farlo con il “diario delle emozioni”

Basta rispondere a semplici interrogativi per iniziare da subito ad avere una relazione più sana con le nostre emozioni: ecco come fare

Abbiamo parlato in molti articoli dell’intelligenza emotiva, e del ruolo che essa svolge nel modo in cui noi affrontiamo le sfide della vita, i problemi e le situazioni difficili.

Si tratta di un’abilità che si sviluppa nel tempo, grazie a una combinazione di genetica ed esperienze di vita. e che può essere affinata e migliorata per permetterci di vivere una vita più serena e intenzionale.

Grazie all’intelligenza emotiva, infatti, non siamo in balia delle nostre emozioni, che ci portano verso decisioni avventate di cui potremmo pentirci, ma abbiamo il controllo su ciò che accade e possiamo sfruttare la nostra emotività per migliorare la qualità della vita.

Grazie a un’intelligenza emotiva ben sviluppata, riusciremo a controllare meglio le nostre reazioni agli eventi che ci accadono; inoltre, saremo più empatici nei confronti delle altre persone e miglioreremo le nostre abilità relazionali.

Il primo passo per conoscere e migliorare la propria intelligenza emotiva è l’autoconsapevolezza. Rendersi conto di quali sono le proprie emozioni e dei fattori che le hanno scatenate è il primo, importantissimo passo per liberarsi dal giogo della nostra emotività.

Tuttavia, riconoscere semplicemente l’emozione non è sufficiente: ad essa bisogna affiancare una “etichetta”, un nome che la definisca. Se abbiamo consapevolezza delle nostre emozioni, dobbiamo anche saper dare loro un nome.

Per riconoscere le nostre emozioni e aumentare la nostra intelligenza emotiva, possiamo ricorrere a uno strumento prezioso, che ci permetterà di migliorare la qualità della nostra vita: il diario.

Leggi anche: Perché iniziare un diario al rientro dalle vacanze (e come trasformarlo in un’abitudine irrinunciabile)

Come scrivere un diario emotivo

Il nostro primo consiglio è quello di iniziare, nonostante non si è perfetti, nonostante dubbi e incertezze. Non c’è bisogno del quaderno giusto, della penna perfetta per iniziare, basta un semplice block notes per iniziare a fare chiarezza nel magma delle nostre emozioni.

La cosa importante è cercare di essere il più ordinati possibile: un diario caotico e confusionario non ci aiuterà nel nostro percorso verso il miglioramento della intelligenza emotiva.

Per essere efficace e di aiuto concreto il diario emotivo dovrebbe essere uno schema piuttosto che un discorso in forma scritta.

La forma schematica può aiutarci a creare chiarezza nei momenti di confusione mentale e a non lasciarci in preda delle emozioni che non riusciamo a controllare.

Il funzionamento del diario è molto semplice. Cerchiamo un angolo tranquillo della nostra casa o del nostro ufficio e ritagliamoci un momento in cui siamo sicuri che nessuno ci verrà a disturbare.

Creiamo poi una specie di schema molto semplice rispondendo, nell’ordine, a queste quattro domande:

  1. quale emozione/quali emozioni sto provando in questo momento?
  2. cosa genera il mio stato d’animo attuale?
  3. cosa vorrei fare, in preda a questo stato d’animo?
  4. cosa posso fare invece per migliorare la mia situazione attuale e stare meglio?

Ecco un esempio. Analizzando il nostro stato di malessere psicologico e di frustrazione, potremmo scoprire che esso dipende dal fatto che siamo impegnati in un lavoro che non ci gratifica – il che ci porta a non volerci alzare dal letto al mattino e a vivere le nostre giornate in un triste grigiore.

Scoperta la causa delle nostre emozioni, possiamo impegnarci a trovare una soluzione al problema – per esempio condividendo il nostro disagio con altre persone, impegnandoci nella ricerca di un nuovo lavoro, oppure acquisendo competenze utili per ampliare il nostro curriculum e presentarci meglio a una nuova azienda.

Questo è solo un banalissimo esempio che tuttavia ci dimostra quanto chiarire le nostre emozioni e i motivi che le scatenano possa essere il primo passo per migliorare la nostra vita.

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