Perché partire per le vacanze non basta per rilassarsi (e come ricaricare davvero le batterie)

Anche se siamo lontani dall'ufficio, la mente torna sempre alle incombenze e alle cose da fare: ecco come imparare a rilassarci davvero per tornare a lavoro con nuove energie

Prenotare un viaggio o una vacanza e partire è molto facile, ma non lo è altrettanto lasciare a casa pensieri e preoccupazioni e riuscire a staccare davvero la spina e rilassarsi – mente e corpo.

Anche se fisicamente siamo su una spiaggia o in una baita di montagna, la nostra mente torna sempre ai problemi di lavoro, alle questioni irrisolte, alle bollette non pagate, a quel progetto che ci piacerebbe portare avanti ma per cui non troviamo mai il tempo.

Ecco allora che il nostro cervello, che non riposa mai, finisce per andare in burnout e noi siamo sempre più tesi, stressati, nervosi – anche quando dovremmo essere in vacanza a rilassarci e a trascorrere del tempo di qualità con le persone che amiamo.

Le cause del burnout

Infatti, secondo la psicologia moderna, il motivo per cui troppe persone finiscano in burnout non è perché lavorano troppe ore al giorno, quanto piuttosto perché non sono in grado di smettere di pensare al lavoro nel loro tempo libero.

La mente è costantemente impegnata in pensieri e riflessioni che ruotano attorno alle attività lavorative e che, nella maggior parte dei casi, tendono a essere negative e catastrofiste.

Un richiamo del nostro responsabile, un problema lasciato irrisolto che continua a minacciarci, una scadenza che – ne siamo certi – non riusciremo a rispettare, una lista di cose da fare che si allunga all’infinito: questi pensieri turbano il nostro tempo libero e ci impediscono di rilassarci come vorremmo.

Per non parlare delle telefonate, dei messaggi e delle mail che continuiamo a ricevere anche se siamo in vacanza, e a cui ci sentiamo troppo spesso costretti a dedicare attenzione e tempo.

Leggi anche: Burnout: le 4 personalità che rischiano di più lo stress da lavoro, sei tra queste?

Come staccare la spina

Staccare la spina è il primo passo per godere dei benefici di una vacanza o di qualche giorno lontano dal luogo di lavoro – ma anche del nostro tempo libero finito l’orario d’ufficio.

Significa, in primo luogo, stabilire confini netti fra il tempo in cui siamo disponibili per lavorare e quello che dedichiamo a noi stessi o a chi amiamo: se il nostro orario di lavoro è finito, non risponderemo a messaggi o telefonate da parte di colleghi o del capo per nessun motivo.

Se lavoriamo da casa, potrebbe essere una buona idea destinare un angolo dell’appartamento al lavoro e non frequentarlo più per il resto della giornata, oppure cambiarsi d’abito una volta che si è finito di lavorare.

Qualunque sia la strategia adottata è importante che i confini fra lavoro e tempo libero siano definiti e che vengano rispettati senza eccezioni: se diamo a noi stessi il permesso di rispondere a una mail di lavoro alle dieci di sera, ci stiamo autorizzando a farlo a qualsiasi ora del giorno o della notte.

Come ricaricarsi

Ma staccare la spina non basta – è necessario un ulteriore impegno da parte nostra per riuscire a rilassarci e a ricaricare le energie, per tornare alle nostre attività completamente rigenerati dalla vacanza.

Ecco perché è fondamentale dedicarci ad attività che richiedono la nostra attenzione e che ci facciano sentire gratificati e soddisfatti. Per qualcuno potrebbe essere vedere un film al cinema, per qualcun altro dedicarsi all’attività sportiva o fare decluttering in casa.

Qualunque cosa sia, è importante che questa attività ci impegni dal punto di vista fisico, ma anche psicologico, e che ci permetta di distrarci dal lavoro: solo in questo modo riusciremo davvero a ricaricare le nostre batterie.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Ti consigliamo anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook