Perché è così difficile per alcune persone accettare i complimenti

Non è sempre facile accettare i complimenti che riceviamo: in questo articolo scopriamo perché, e come possiamo avere un atteggiamento più aperto nei confronti di chi tesse le nostre lodi

Ricevere un complimento dovrebbe essere un’esperienza piacevole, un gesto di apprezzamento che ci fa sentire bene. Eppure, per molte persone, si trasforma in un momento di disagio, imbarazzo o addirittura rabbia.

Ma perché un elogio, soprattutto se genuino e sincero, può scatenare reazioni così negative? La prima ragione dell’imbarazzo che molte persone provano di fronte ai complimenti è legata alla natura stessa del complimento.

Non tutti i complimenti hanno lo stesso impatto. Alcuni, magari involontariamente, possono risultare offensivi o stereotipati.

Ad esempio, un complimento che sottolinea l’aspetto fisico di una donna, come “Sei bellissima“, può essere interpretato come una valutazione superficiale e riduttiva, che non tiene conto di altre sue qualità.

Allo stesso modo, un complimento rivolto a una persona straniera che enfatizza la sua “eloquenza” può rafforzare involontariamente stereotipi razzisti.

In altri casi, il problema non è il complimento in sé, ma il suo effetto sul destinatario. Persone con bassa autostima possono interpretare un elogio come immeritato o ironico, aumentando il loro senso di inadeguatezza.

Inoltre, chi ha subito esperienze di abuso o sfruttamento può associare i complimenti a secondi fini o manipolazioni, rendendo difficile accettarli con genuinità.

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Cultura che vai, complimento che trovi

Talvolta, accettare o disprezzare un complimento è una questione culturale: ciò che in una cultura può essere considerato un gesto gentile e apprezzato, in un’altra può essere inteso come arroganza o vanteria.

Prendiamo, ad esempio, la cultura giapponese, dove l’enfasi è posta sull’umiltà e sul collettivismo. In questo contesto, i complimenti diretti possono essere visti come atti di attenzione indesiderata che mettono in risalto l’individuo rispetto al gruppo.

Di conseguenza, i giapponesi tendono ad accettare i complimenti con modestia, minimizzando i propri successi o deviando l’attenzione verso gli altri.

Al contrario, in culture come quella americana, l’individualismo e l’autostima sono valori ampiamente lodati. I complimenti sono spesso accolti con entusiasmo e gratitudine, e non c’è timore di esprimere apprezzamento per i propri successi.

Oltre a queste differenze generali, esistono anche sfumature più sottili da tenere a mente. Ad esempio, in alcune culture è più appropriato complimentarsi sull’aspetto di una persona, mentre in altre è considerato più appropriato concentrarsi sugli attributi personali o sui successi professionali.

Rispondere ai complimenti

Malgrado il nostro disagio nel ricevere i complimenti, sappiamo che è importante accettarli per convenzione sociale, e per non offendere colui o colei che ce li ha fatti. Ecco alcuni consigli per imparare a rispondere con grazia e disinvoltura.

Accetta il complimento con un semplice “grazie”

Non è necessario aggiungere scuse o minimizzare il nostro valore: per esempio, se qualcuno ci fa i complimenti per il vestito che indossiamo, non c’è bisogno di dare spiegazioni in merito al prezzo, alla provenienza o al perché lo abbiamo scelto – quasi per giustificarci del nostro aspetto.

Devia la conversazione

Se proprio non riusciamo a essere a nostro agio di fronte a un complimento – di qualunque natura esso sia – possiamo indirizzare la conversazione verso un “terreno” in cui ci sentiamo più sicuri.

Ad esempio, possiamo commentare qualcosa legato al complimento stesso, come “Mi piace questa maglia che mi hai regalato” oppure “Grazie, ho lavorato molto per migliorare la mia parlantina“.

Mostra il tuo punto di vista

Infine, se riteniamo che il complimento ricevuto è offensivo o stereotipato, possiamo farlo presente al nostro interlocutore in modo educato, spiegando il nostro punto di vista. Ad esempio, potremmo dire:

  • Apprezzo il tuo complimento, ma preferirei che non ti concentrassi sul mio aspetto.
  • Grazie, ma non mi piace essere definito in questo modo.
  • Non gradisco questo genere di apprezzamenti.

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