Nella memoria visiva…le dimensioni contano! Ecco perché ricordiamo meglio le immagini grandi

Secondo un nuovo studio la memoria visiva potrebbe essere influenzata dalle dimensioni dell'immagine sulla retina

Secondo un nuovo studio la memoria visiva potrebbe essere influenzata dalle dimensioni dell’immagine sulla retina

Ogni giorno incontriamo immagini sul muro, sui giornali, sui libri e sui dispositivi elettronici; alcune rimangono impresse nella nostra memoria e altre no. Gli elementi che influenzano se ricordiamo un’immagine e non l’altra non sono ancora noti, ma i ricercatori hanno ipotizzato che la dimensione dell’immagine e la memoria siano collegate tra loro, poiché di solito capiamo cosa appare in un’immagine se è grande o piccolo.

Un nuovo studio ha cercato di determinare se le immagini grandi sono meglio ricordate di quelle piccole. L’ipotesi si basava sul fatto che le immagini di grandi dimensioni richiedono al sistema visivo di utilizzare maggiori risorse per elaborarle.

I risultati dello studio mostrano per la prima volta che nella visione naturale, la memoria visiva delle immagini è influenzata dalle dimensioni dell’immagine sulla retina. Questi risultati possono avere molte implicazioni, anche sull’uso di diversi tipi di schermi elettronici, e sulla qualità dell’elaborazione delle informazioni quando ci affidiamo a schermi grandi o piccoli.

Lo studio

Il team ha esaminato cosa succede alla memoria visiva quando ai partecipanti è stato chiesto di guardare le immagini, senza sapere nulla di un compito di memoria a venire. Ad ogni partecipante sono state mostrate diverse immagini di diverse dimensioni, ciascuna presentata una sola volta. Più e più volte i ricercatori hanno scoperto che le immagini grandi venivano ricordate meglio (1,5 volte di più) rispetto alle immagini piccole. Questo fenomeno non dipendeva da stimoli specifici, dall’ordine in cui apparivano le immagini, dalla loro risoluzione o dalla quantità di informazioni che contenevano.

Per capire se questo risultato è stato determinato dalle dimensioni, piuttosto che dalla quantità di dettagli, i ricercatori hanno anche esaminato se le immagini grandi e sfocate sono meglio incise nella memoria rispetto alle immagini chiare e piccole, in cui le immagini grandi contenevano gli stessi dettagli delle immagini piccole. Con loro sorpresa, hanno scoperto che, anche in questo caso, i partecipanti ricordavano le immagini grandi e sfocate meglio delle immagini piccole e nitide.

Hanno anche scoperto che la maggior parte delle immagini veniva ricordata meglio quando venivano presentate come più grandi, rispetto a quando venivano presentate come più piccole.

Ulteriori fattori possono contribuire a ricordare immagini di grandi dimensioni, come i diversi movimenti oculari, e una maggiore attenzione che suscitano immagini di grandi dimensioni. Lo studio è stato condotto su giovani adulti di età compresa tra 18 e 40 anni, età in cui la vista è completamente sviluppata, ma non ha ancora iniziato a invecchiare. Età diverse possono essere influenzate dalla dimensione degli stimoli in modo diverso, poiché sia ​​l’età sia l’esperienza con gli schermi sono piuttosto diverse tra giovani e anziani.

Sebbene lo studio abbia esaminato solo immagini statiche, i risultati potrebbero avere importanti implicazioni sulla “generazione dello schermo”, che consuma gran parte delle sue informazioni su piccoli dispositivi elettronici. Saranno però necessarie molte ricerche di follow-up per capire quanto sia diffuso il fenomeno, e se influisca su tutte le elaborazioni in tutte le situazioni, o solo in alcuni casi.

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Fonte: PNAS

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