Cattive abitudini: 10 cose che dovremmo smettere di fare al più presto

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Le cattive abitudine più diffuse del nostro tempo che non ci permettono di vivere la vita in maniera salutare e vitale

Ah, le buone cattive abitudini. Sì, “buone”, perché, ammettiamolo, a volte sono diventate per noi così naturali che non ci soffermiamo neanche su quanto ci facciano più o meno bene. Quali sono? Le più svariate, naturalmente. E riguardano un po’ tutti: alzi la mano chi non sa di averne almeno una.

Alcune cattive abitudini però sono sicuramente più “diffuse” nella nostra società e non sempre facili da eradicare : ne abbiamo selezionate 10, per cominciare. Eccole.

Mangiare in fretta

Mangiare velocemente, tra un impegno e l’altro, seguendo un programma tv o dando una sbirciatina al cellulare, per moltissimi è oramai una prassi: e questo favorisce l’assunzione di una quantità maggiore di cibo (perché non c’è tempo per percepire lo stimolo della sazietà) e una cattiva, insufficiente masticazione (così i succhi gastrici devono lavorare di più). L’alternativa è anche di moda: un’attitudine mindful, ovvero mangiare con tutti i cinque sensi assaporando lentamente, masticando bene ogni boccone.

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Procrastinare

Ci sono i “rimandatori” seriali, quelli che “perché fare oggi qualcosa che posso fare anche domani” è un mantra perenne. Non rientrano nella categoria di persone che si trovano meglio, con più adrenalina e maggior efficacia, a fare le cose all’ultimo minuto: semplicemente rimandano, rimandano, rimandano. E anche all’ultimo minuto, rimanderebbero. Per insicurezza, poca voglia, timore di sbagliare o di fare brutta figura. Meglio prendere il toro per le corna e affrontare subito la questione: si avrà più energia, lucidità mentale e, caso mai servisse, tempo per ulteriori aggiustamenti.

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Tenere sempre accanto a sé il telefonino

I cellulari sono fonti di campi elettromagnetici che – oramai è confermato da diverse ricerche scientifiche – benissimo alla salute non fanno, soprattutto se l’esposizione è prolungata. Spesso però tendiamo a dimenticarcelo e ci portiamo addosso il telefonino o lo teniamo sempre in mano, comunque molto vicino a noi persino quando siamo a letto. Non è davvero sano! Meglio optare per qualche scomodità in più data dal dover raggiungere il cellulare perché non posizionato accanto: l’ideale è che – quando non è usato – venga tenuto il più possibile distante dal corpo (specialmente dalle aree più delicate come testa, cuore e genitali, e specialmente di notte).

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Guardare tanta tv

L’Italia è il paese più “teledipendente” d’Europa: in media passiamo più di 4 ore e 20 minuti al giorno fermi davanti al grande schermo. Davvero un sacco di tempo utilizzato in modo passivo ma non è questo il solo problema: fa anche male alla salute e alla vista! Spegnendo il telecomando allora si darà una svolta al proprio benessere e si guadagnerà tempo prezioso: da dedicare ad un hobby, alla lettura, ad una passeggiata, alla chiacchierata con un amico o a tutto quello che piace a voi…

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Acquistare senza leggere l’etichetta

In pochi, tutti sommato, sembrano farlo regolarmente; eppure leggere le etichette dei prodotti alimentari (ma non solo) è un atto di responsabilità nei confronti del nostro benessere perché ci aiuta ad impostare un’alimentazione sana (e, in base alle nostre scelte di acquisto, anche etica, solidale, eco-compatibile); inoltre – piccola curiosità – aumenta la nostra possibilità di essere più snelli.

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Stare troppo tempo sui social

Passiamo in media due ore al giorno sui social: poche, troppe? Certo siamo continuamente sollecitati dalle comunicazioni sui social che viaggiano non solamente tramite computer ma ci raggiungono ovunque, grazie al mobile. I vantaggi sono tantissimi ma gli studi avvertono anche dei possibili rischi conseguenti da una sovra-esposizione, come ansia, depressione, isolamento sociale con l’illusione della connessione. Una delle soluzioni per non essere risucchiati è quella di sconnettersi: togliere le notifiche, riporre il telefonino quando si è in situazioni sociali “reali” o anche, talvolta, spegnerlo. Senza rimpianti. Ritroveremo tutto alla riaccensione e ci saremo goduti meglio, senza distrazioni virtuali, ogni cosa.

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Fumare

Che il fumo faccia male non è una grande novità e allora.. perché non decidere di dargli un taglio? Determinato l’obiettivo, messa in campo tanto buona volontà, un’utile strategia di supporto consiste nell’arricchire la propria dieta con frutta e verdura. Meglio lasciar perdere le sigarette elettroniche: secondo gli studi più recenti, non aiutano.

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Lamentarsi

Lamentarsi è inutile. Non cambia la situazione, peggiora le nostre relazioni (a chi piace una persona che si lamenta in continuazione?), è un’attività che finisce per abbassare ulteriormente il nostro livello di energia personale e ci sintonizza, in continuazione, con qualcosa che noi percepiamo come negativo. L’alternativa? Mantenere uno sguardo consapevole e utilizzare l’insoddisfazione come energia-volano per individuare possibili soluzioni.

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Passare poco tempo nella natura

Viviamo di corsa, tra ufficio, casa e le nostre altre attività. Il verde lo vediamo poco, magari se va bene nel fine settimana. Meglio che niente, certo, ma sempre troppo poco: vivere all’aperto, camminare in mezzo alla natura, lasciare che il sole accarezzi la pelle – come è stato dimostrato da numerosi studi – rende più felici, riduce lo stress, facilita la guarigione, migliora la memoria e rende più creativi.

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Dormire poco e male

Un buon sonno è fondamentale per la nostra salute psicofisica e persino per il nostro buonumore; per questo è importante individuare il proprio ritmo ideale, che dipende anche dall’età (per qualcuno basteranno 6 ore, ad altri ne serviranno 8) e regolare di conseguenza l’ora in cui normalmente si va a dormire e quella in cui ci si alza.

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Si sa, le abitudini non proprio salutari – quali che siano, oltre a quelle appena elencate – sono “brutte bestie”: tendono a resistere, non vogliono andarsene. Ma non sono invincibili, tutt’altro: servono però motivazione e una progettualità mirata, che preveda anche piccole decisioni creative pianificate ogni giorno, per creare un ambiente ideale al nuovo percorso scelto. E ai benefici – più o meno visibili – che ci porterà.

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Anna Maria Cebrelli

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Laureata in Psicologia, love&life coach con orientamento spirituale-evolutivo, counselor in psichènergia, facilitatrice in deep democracy e con una formazione in naturopatia.

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