Superfood: 6 supercibi made in Perù

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In Perù c’è un tesoro nascosto: sono piante e frutti davvero speciali, dei veri e propri superfood.

Superfood d’oltreoceano? Non saranno proprio a km zero , ma ci sono dei supercibi in Paesi come il Perù, per esempio, dalle proprietà preziosissime. Super nutrienti, ricchi di sostanze benefiche e antiossidanti, nelle terre peruviane si coltivano piante e frutti da centinaia di anni che oggi costituiscono un vero e proprio tesoro.

Si tratta di alimenti noti per l’alta concentrazione di proprietà nutrizionali indispensabili per il buon funzionamento dell’organismo e che, tranne alcuni, probabilmente qui poco conosciamo.

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Andiamo a scoprire, allora, 6 superfood made in Perù:

Fave di cacao

Fave cacao

Le fave sono i semi del cacao, la parte più ricca di sali minerali e vitamine e da cui si estrae il burro di cacao e si realizza il cacao in polvere. Il cacao è ricco di ferro, magnesio, fibre, vitamina C e antiossidanti ed è noto anche per la sua capacità di aumentare i livelli di serotonina e, grazie all’elevato tasso di polifenoli, riduce il colesterolo cattivo e protegge il cuore. Meglio se consumato crudo, sotto forma di polvere o di granella.

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Maca

Maca frutti

La maca o “ginseng peruviano“, è un pianta perenne dal forte temperamento usata dalle popolazioni andine per le sue proprietà nutritive ed energetiche. La sua radice è ricca di principi nutritivi essenziali, come proteine, sali minerali, fibre, vitamine A, C e del complesso B, calcio, ferro e zinco. Si consuma in polvere e aiuta a combattere lo stress, ha proprietà rinvigorenti ed energizzanti e, se assunta regolarmente, favorirebbe anche la fertilità.

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Camu Camu

Camu camu

Il camu camu è un frutto è ricchissimo di vitamina C, per cui è un alimento ideale per rafforzare il sistema immunitario e combattere raffreddori e carenze di vitamina C. In più, contiene altre vitamine e minerali come calcio, tiamina (vitamina B1), niacina (vitamina B3), riboflavina (vitamina B2), fosforo e ferro e molti amminoacidi. Per il suo sapore molto acido, il camu camu va consumato sotto forma di polvere.

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Lucuma

Lucuma

Già utilizzato abbondantemente dagli Inca e dalle altre civiltà precolombiane, il Lucuma è in frutto tropicale ricco di betacarotene, di vitamine B1, B2, B3 e B5, di sali minerali come potassio, ferro, calcio e fosforo, fibre e carboidrati. Alcuni studi hanno evidenziato il suo potente effetto antiossidante e antinfiammatorio, utile nella guarigione delle ferite e anche nel ritardare l’invecchiamento cutaneo.

Può essere mangiato sia crudo che cotto e, se ridotto in polvere, viene chiamato l’oro degli inca per le sue straordinarie proprietà, e si può utilizzare come dolcificante o come farina, in particolare per addensare, grazie all’alto contenuto di amidi.

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Sacha inchi

Oli

Il sacha inchi, o arachide dell’Inca, è una specie di nocciolina originaria della foresta pluviale amazzonica peruviana. Viene oggi consumata principalmente sotto forma di olio che è benefico per mantenere le ossa forti, per regolare i livelli degli zuccheri nel sangue e la pressione sanguigna e per ridurre il colesterolo e i trigliceridi. Combatte stress e stanchezza, è un toccasana per la digestione. Il sacha inchi, infine, rende luminosi e setosi sia la pelle che i capelli.

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Quinoa

Quinoa

La quinoa è uno “pseudo cereale” privo di glutine e ricchissimo di proteine, fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro e zinco. Contiene, inoltre, tutti gli amminoacidi essenziali e grassi in prevalenza insaturi e pare che abbia un’azione anti invecchiamento e anti tumorale.

Negli ultimi anni il consumo della quinoa sta diventando popolare al di fuori del Sudamerica e iniziano a sorgere dei dubbi sulla sostenibilità di una sua coltivazione su larga scala per soddisfare la crescita dalla domanda.

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Un discorso che potrebbe valere per molti dei superalimenti fin qui citati. Ma, se si cerca, esiste una semplice soluzione per avere frutti e cereali sostenibili e rispettosi dell’ambiente ed è quella di affidarsi al commercio equo e solidale, la cui produzione tutela il territorio e le popolazioni, permettendo ai contadini di uscire dalla povertà.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing. Scrive per greenMe dal 2009. È volontaria Nati per Leggere in Campania.

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