Arsenico nel riso: dovresti preoccuparti?

Arsenico nel riso. Il riso che portiamo in tavola è davvero sicuro? L’arsenico è un elemento presente in natura ma è anche una sostanza contaminante considerata pericolosa per l’uomo che è stata associata a problemi di salute molto gravi, compresi il cancro ai polmoni e i tumori della pelle.

Arsenico nel riso. Il riso che portiamo in tavola è davvero sicuro? L’arsenico è un elemento presente in natura ma nella sua forma inorganica diventa una sostanza contaminante considerata pericolosa per l’uomo che è stata associata a problemi di salute molto gravi, compresi il cancro ai polmoni e i tumori della pelle.

L’arsenico è un elemento naturalmente presente sulla superficie terrestre, nell’aria, nell’acqua e nel suolo, dunque è normale che possano esservi delle tracce di arsenico nel riso. L’aumento della presenza di arsenico inorganico nel riso è però legato all’utilizzo di pesticidi in agricoltura e all’inquinamento dell’acqua. Ecco allora che iniziano le preoccupazioni.

Esistono infatti due tipologie di arsenico: arsenico organico e arsenico inorganico. A costituire un pericolo è l’arsenico inorganico che viene associato a vari effetti negativi per la salute. Residui di arsenico inorganico possono essere presenti nel riso a causa dell’inquinamento e dell’abuso di pesticidi chimici.

L’arsenico arriva nel nostro cibo perché viene assorbito dalle piante attraverso l’acqua e i suoli. Pare che tra i cibi che consumiamo comunemente il riso sia proprio quello in grado di assorbire più arsenico.

Purtroppo l’inquinamento causato soprattutto da pesticidi, erbicidi e scarichi industriali va a contaminare le acque e come sappiamo bene il riso è il cereale che ha maggior bisogno di acqua per crescere. Per questo motivo proprio nel riso possono essere presenti livelli di arsenico più elevati rispetto ad altri cereali.

Leggi anche: RISO DI PLASTICA: MAXI SEQUESTRO DI 2,5 TONNELLATE IN NIGERIA

ARSENICO INORGANICO, LE MAGGIORI FONTI ALIMENTARI

Come ricorda l’Efsa, l’arsenico è un contaminante largamente presente in natura o come risultato di attività umana. Appare in molte forme, che possono essere sia organiche – cioè contenenti carbonio – o inorganiche.

Sono gli alimenti, in particolare i prodotti trasformati a base di cereali (come il pane di farina di grano e il riso), il latte e i latticini, nonché l’acqua potabile le principali fonti di esposizione per la popolazione europea in genere.

  • Riso
  • Pane di farina di grano
  • Prodotti trasformati a base di cereali
  • Latte
  • Latticini
  • Acqua potabile

L’assunzione a lungo termine di arsenico inorganico è stata associata a una serie di problemi di salute, tra cui lesioni cutanee, malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro.

ARSENICO NEL RISO PER BAMBINI

L’Fda negli Stati Uniti ha deciso di fissare dei limiti per la presenza di arsenico nei prodotti per l’infanzia a base di riso. L’Fda però non ha ancora fissato alcun limite sul quantitativo di riso che un adulto dovrebbe mangiare per evitare di introdurre nell’organismo un eccesso di arsenico. La raccomandazione negli Usa resta quella di seguire una dieta varia e bilanciata senza esagerare con alcun alimento.

EFSA E LIVELLI DI ARSENICO INORGANICO

In Europa abbiamo invece un’attenzione maggiore al problema. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) da anni sta prendendo in considerazione il problema dell’arsenico inorganico nel cibo e nell’acqua potabile e ha indicato il valore limite considerato sicuro per l’assunzione di arsenico inorganico: 0,3-8 microgrammi per chilo di peso corporeo al giorno.

Leggi qui e qui il parere dell’Efsa sull’arsenico negli alimenti.

L’IMPORTANZA DI VARIARE L’ALIMENTAZIONE

Consumer Reports suggerisce di variare il consumo dei cereali per una maggiore sicurezza e di non mangiare solo riso ma di alternarlo ad esempio con grano saraceno, amaranto, miglio e polenta di mais, dove l’arsenico non è quasi mai presente. Bulgur, farro e orzo hanno livelli molto bassi di arsenico e anche la quinoa contiene meno arsenico rispetto al riso secondo quanto segnalato da Consumer Reports.

Possiamo dunque alternare il riso con prodotti che contengono meno arsenico come:

RISO INTEGRALE E RISO RAFFINATO

Secondo uno studio condotto da Consumer Reports sull’arsenico nel riso, il riso integrale in genere presenta maggiori quantitativi di arsenico rispetto al riso raffinato, perché i livelli più elevati di arsenico si trovano nella parte più esterna del chicco di riso che viene rimossa per ottenere il riso bianco. Di solito però il riso integrale viene considerato più salutare rispetto al riso raffinato, perché è più ricco di fibre e di sali minerali.

Leggi anche: RISO BIANCO VS. RISO INTEGRALE: VANTAGGI E PRECAUZIONI

Esistono comunque molte varietà di riso. Possiamo alternare le varietà di riso da portare in tavola:

COME RIDURRE I LIVELLI DI ARSENICO NEL RISO

Esiste un trucco per rimuovere il più possibile l’arsenico dal riso. Bisogna cuocere il riso in molta acqua, come facciamo con la pasta, e poi scolare l’acqua in eccesso quando il riso risulta cotto. Questo x>metodo riduce del 60% i livelli di arsenico nel riso. Il rapporto tra riso e acqua per la cottura deve essere di 1 a 6.

Anche il famoso suggerimento di risciacquare bene il riso prima di cuocerlo aiuta a ridurre i livelli di arsenico e inoltre contribuisce a rimuovere eventuali impurità dal prodotto.

Ecco dunque che con alcuni accorgimenti possiamo continuare a consumare riso senza problemi, tenendo presenti i consigli per la cottura e l’importanza di alternarlo con altri cereali per seguire una dieta varia e completa.

Marta Albè

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook