Nutri-Score: i 10 piatti tipici della gastronomia italiana che rischiano di scomparire con l’etichetta “a semaforo”

L'utilizzo del Nutri-score è in fase di discussione e approvazione presso il Parlamento Europeo. Ma se questa etichettatura diventasse operativa in tutta l'Ue metterebbe seriamente a rischio i formaggi Dop e piatti tipici italiani come la Cacio e pepe

Si continua a discutere del Nutri-score, il sistema di etichettatura già adottato in Francia contro cui l’Italia da tempo si batte in quanto penalizza alcuni prodotti tipici del nostro territorio. Questa etichetta “a semaforo” utilizza infatti una scala cromatica e una alfabetica per indicare il valore nutrizionale dei cibi, un sistema che però è particolarmente svantaggioso per alcuni prodotti nostrani, tra cui i formaggi Dop.

Secondo l’Afidop (Associazione italiana formaggi Dop), se la nuova etichetta diventerà operativa in tutta Europa rischia di disincentivare il consumo di molti formaggi, attribuendo a questi prodotti un colore e una lettera che indicano un valore nutrizionale non sano.

nutriscore

©shutterstock/Dg_Studio

A rischiare un crollo nei consumi sono molti formaggi classificati con colore arancione e la lettera D (la scala del Nutri-Score va dal verde al rosso per i colori e da A ad E per le lettere). Tra i prodotti a rischio vi sono:

  • Asiago Dop
  • Gorgonzola Dop
  • Grana Padano Dop
  • Mozzarella di Bufala Campana Dop
  • Parmigiano Reggiano Dop
  • Pecorino Romano DOP

In merito a quest’ultimo è intervenuta la Coldiretti Lazio sottolineando che il Nutri-Score è una minaccia per le eccellenze locali, trattandosi di:

Uno strumento semplicistico e pericoloso che non tiene conto della complessità della dieta mediterranea e delle abitudini, alimentari e non, delle diverse regioni dell’UE.

E tra le varie cose che mette a rischio vi è anche un piatto tipico proprio del Lazio: la Cacio e Pepe che, seguendo il Nutri-score, dovrebbe essere realizzata escludendo il Pecorino Romano (cosa ovviamente impossibile), considerato un alimento non sano.

Come spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri:

Se il Nutri-score venisse approvato dall’Unione Europea sparirebbero dalle tavole le eccellenze locali che caratterizzano i nostri territori e con la loro la storia e le tradizioni che li accompagnano.  (…) I sistemi di etichettatura a colori come il Nutri-score escludono paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali, che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. L’etichetta nutrizionale a colori boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp), che la stessa Ue dovrebbe invece tutelare e valorizzare.

Leggi anche: Etichette alimentari: al via in Francia il semaforo Nutri-score. Come funziona e quali rischi per il Made in Italy?

I 10 piatti tipici della gastronomia italiana che rischiano di scomparire

Ma è l’Afidop a lanciare l’allarme più serio: se l’Unione Europea approverà l’etichettatura Nutri-Score, entro un anno rischiano di sparire dalle tavole italiane i formaggi simbolo del Made in Italy alimentare e i relativi piatti che li contengono, 10 in particolare:

  • Caprese con Mozzarella di Bufala Campana DOP
  • Risotto radicchio e Gorgonzola DOP
  • Spaghetti al pomodoro e Parmigiano Reggiano DOP
  • Riso al Salto e Zucca con Grana Padano DOP
  • Cacio&Pepe con crema di fave e Pecorino Romano DOP
  • Tortelli all’Asiago DOP e funghi porcini
  • Acquacotta Maremmana con Pecorino Toscano DOP
  • Schisòla con Taleggio DOP
  • Finocchi al gratin di Fontina DOP
  • Crescia e prosciutto con Casciotta d’Urbino DOP

Oltre alla Francia, sostengono il Nutri-score anche Belgio, Germania e Spagna. L’Italia invece propone come alternativa il Nutrinform, che grazie ad un’icona a forma di batteria indica la presenza di calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale per ogni porzione di un determinato alimento. Leggi anche: Etichette alimentari, via libera al sistema italiano “a batteria” invece del semaforo francese. Tutelate le eccellenze made in Italy

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Fonti: Afidop / Coldiretti Lazio

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