Diete low carb e senza zuccheri: non dovresti mai smettere di mangiare frutta, secondo la nutrizionista

La frutta è un alimento che non andrebbe mai eliminato da nessun regime alimentare, visti gli innumerevoli benefici per il nostro organismo

La frutta è un alimento che non andrebbe mai eliminato da nessun regime alimentare, visti gli innumerevoli benefici per il nostro organismo, A dirlo è la dottoressa Jennifer Rooke

In un regime alimentare detto low carb gli alimenti ricchi di carboidrati – pane, pasta, riso e prodotti da forno – sono banditi, e anche la frutta viene consumata solo sporadicamente, poiché ricca di fruttosio. Ampio spazio viene invece dato a cibi ricchi in grasso ma poveri in zuccheri come pesce, carne, verdure. Tuttavia, questo approccio all’alimentazione è sbagliato e dannoso, secondo gli esperti.

In realtà, bisognerebbe andare oltre la definizione convenzionale secondo cui i carboidrati fanno male alla salute e fanno ingrassare: il nostro corpo ha bisogno di glucosio (elemento costitutivo dei carboidrati) per produrre energia, e quindi è necessario assumere anche questo elemento. La nostra stessa voglia di sapori dolci, spesso repressa, è un segno dell’evoluzione della specie che ci porta a ricercare alimenti contenenti zucchero per fornire al nostro organismo l’energia necessaria per la sopravvivenza. Per quanto riguarda la frutta essa, oltre a contenere zuccheri naturali (il fruttosio), è anche ricca di vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre importantissimi per la nostra salute – soprattutto perché il nostro organismo non è in grado di produrre da solo questi elementi ed è costretto ad affidarsi all’alimentazione per farne incetta.

Ciò che andrebbe demonizzato e limitato il più possibile dalla nostra alimentazione non sono tanto gli zuccheri naturali della frutta, ma quelli trasformati e raffinati utilizzati nell’industria alimentale – come il saccarosio e lo sciroppo di mais, ad alto contenuto calorico e presenti in tanti prodotti industriali (comprese le bevande analcoliche). Se soddisfiamo la nostra voglia di dolce con cibi contenenti zucchero raffinato, assumiamo solo calorie e non anche tutte le altre sostanze utili all’organismo di cui invece è ricca la frutta. Con il tempo, questo deficit nell’alimentazione può portare a gravi problemi di salute come obesità o diabete, nonché a sviluppare una vera e propria forma di dipendenza da zuccheri – non diversa dalla dipendenza da nicotina o da alcol, da cui può essere molto difficile allontanarsi.

Insomma, le diete povere di carboidrati portano sì ad una perdita di peso, ma a discapito della salute e del benessere dell’organismo, che si vede privato dei nutrienti di cui avrebbe bisogno per funzionare al massimo dell’efficienza. Regimi alimentari estremi come quello low carb sono associati sempre a carenze nutrizionali e ad un rischio aumentato di morte a causa dell’insorgenza di vari disturbi, come quelli cardiovascolari (come dimostrato da questo studio condotto qualche anno fa); un altro studio ha dimostrato come una maggiore assunzione di frutta sia associata a un minor rischio di diventare sovrappeso o obese nelle donne di mezza età e anziane.

Ciò che bisogna iniziare a fare sin da subito è ridurre l’assunzione giornaliera di zuccheri raffinati e fare in modo che questo diventi un cambiamento permanente nel proprio stile di vita. Al banco del supermercato, evitiamo bevande zuccherate e succhi di frutta confezionati, poiché in quelle bottiglie si nascondono pericolose quantità di zuccheri. Leggiamo con attenzione la lista degli ingredienti dei prodotti confezionati che scegliamo di acquistare, compreso il quantitativo ed il tipo di zucchero contenuto. Per sedare la fame a metà mattina o a metà pomeriggio, ad uno snack industriale preferiamo la dolcezza naturale e sana di un frutto di stagione che, con il suo contenuto in fibre, ci farà sentire anche più sazi e ci farà arrivare al pasto meno affamati.

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Fonti: The Conversation / BMJ Journal

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