I cereali per la colazione Kellogg’s e Nestlé sono stati vietati per un pericoloso additivo in Giappone?

Online circola la notizia secondo cui il Giappone avrebbe vietato (o starebbe per vietare) i cereali per la colazione americani Kellogg's e Nestlé a causa del BHT. In realtà, questo additivo è approvato in Giappone e viene utilizzato comunemente nei prodotti alimentari

Anche in Giappone, nonostante le diverse abitudini alimentari, a colazione c’è chi mangia cereali confezionati come Rice Krispies, Frosties, Cheerios o similari.

Recentemente, si è diffusa però la notizia che i cereali per la colazione prodotti da aziende come Kellogg’s e Nestlé potrebbero essere presto vietati nel Paese a causa della presenza di un pericoloso additivo noto come BHT.

Questa voce ha suscitato preoccupazione tra i consumatori locali, ma quanto c’è di vero?

Partiamo dall’inizio. Il BHT, o butilidrossitoluene, è un additivo alimentare utilizzato per preservare la freschezza e prolungare la durata di conservazione di vari alimenti, tra cui appunto i cereali per la colazione.

La sua presenza in questi alimenti diffusissimi è stata associata a presunti rischi di cancro, ma è fondamentale considerare che il BHT è classificato come agente del Gruppo 3 dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), ciò significa che in non è classificabile in termini di cancerogenicità per l’uomo a causa di prove limitate.

Ma davvero il Giappone ha vietato (o sta pensando di vietare) i cereali americani a causa di questo ingrediente?

Contrariamente alla voce che circola, la risposta è no. Il BHT è approvato per l’uso in Giappone ed è un ingrediente comune in molti prodotti alimentari giapponesi. Pertanto, i cereali come Frosted Flakes e Choco Krispies si trovano regolarmente nei principali supermercati e minimarket del Paese e non ci sarebbe nessuna intenzione di bloccarne le vendite.

Va notato che ci sono davvero alcuni cibi e bevande provenienti dagli Stati Uniti che non sono approvati in Giappone. Questo può essere dovuto a questioni di sicurezza alimentare, differenze culturali o normative giapponesi specifiche.

Ad esempio, il Giappone impone restrizioni su alcuni tipi di formaggio a latte crudo, è vietata la cosiddetta melma rosa (carne separata meccanicamente) così come alcune tipologie di dolcificanti artificiali, coloranti alimentari e bevande energetiche.

Tornando al BHT, alcuni anni fa era stato condotto uno studio in cui si era evidenziato un suo possibile legame con l’obesità. Tuttavia, è importante notare che una singola ricerca non è sufficiente per considerare un ingrediente pericoloso e per richiederne il divieto. Leggi anche: BHT (E321): il conservante alimentare che favorisce l’obesità

Fonte: Japan Luggage Express

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