Insalate coltivate in vertical farming: presto al supermercato con la dicitura “prodotto non lavato pronto per il consumo”

Pronta la bozza di decreto sui prodotti coltivati in vertical farming. Le insalate avranno specifiche etichette e spazi nei supermercati

Si parla sempre più spesso di ortofrutta coltivata in vertical farming e i primi prodotti, nello specifico insalate, sono arrivati già in alcuni supermercati. Ora però si è lavorato sulla normativa che permetterà ai consumatori, fin dall’etichetta e dal posizionamento negli store, di riconoscere subito questi prodotti.

Una nuova bozza di decreto, discussa recentemente da rappresentati dei ministeri dell’Agricoltura, della Salute e dello Sviluppo Economico ma anche dalle parti sociali convocate (Coldiretti, Confagricoltura, UNAPROA e UIF IV Gamma), mira a regolamentare la vendita di prodotti che derivano da “vertical farm”, un tipo di coltivazione indoor che consente un grande risparmio di risorse, in particolare di acqua, ed evita l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti.

È evidente che, tra le altre priorità, è necessario stabilire cosa questi prodotti devono riportare in etichetta. Le novità previste dalla bozza di decreto, che ora è in attesa di essere notificato a Bruxelles, riguardano in particolare la dicitura che dovrà comparire sulle buste di insalata da vertical farming. Queste riporteranno la scritta, a seconda dei casi, “prodotto non lavato pronto per il consumo” o “non lavato e pronto da cuocere”. 

Come mai vi chiederete. Questi prodotti si possono consumare senza essere lavati grazie alle condizioni igieniche in cui vengono coltivati e in particolare al fatto che non viene utilizzata terra.

Ma tornando alla normativa, i prodotti coltivati in vertical farming dovranno essere posizionati in scaffali separati e non potranno contenere nessun ingrediente aggiuntivo, le insalate quindi non potranno essere arricchite. Il tutto sempre in un’ottica di massima trasparenza per i consumatori che così riusciranno subito a distinguere tra i prodotti di IV Gamma e i vertical farming.

Per quanto riguarda gli imballaggi, questi dovranno essere realizzati con materiali e grammature idonee a favorire un corretto smaltimento tramite raccolta differenziata. 

Difficilmente la Commissione Europea boccerà il decreto, che si basa di fatto su regolamenti già vigenti nell’Ue, e quindi questo potrebbe entrare in vigore già ad inizio 2022. 

Nel frattempo, Planet Farm, il primo produttore italiano di vertical farming ha iniziato già a commercializzare le sue insalate, come vi avevamo segnalato in un precedente articolo.  Leggi anche: Insalate pronte: arrivano al supermercato quelle senza pesticidi coltivate in verticale con pochissima acqua

Le insalate di Planet Farm riportano in etichetta che si tratta di un “Prodotto pronto per il consumo”, questo è stato possibile grazie all’art. 39 del decreto Sostegni di maggio scorso che prevede che tali prodotti possano essere già commercializzati, in attesa di una normativa specifica. Quando il decreto diventerà operativo le etichette andranno ovviamente cambiate ma il produttore avrà il tempo comunque di esaurire le scorte.

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Fonte: Askanews / Il Corriere Ortofrutticolo

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