Bocconcini di pollo o pesce dal riciclo di ossa e scarti, è davvero questa la strada più sostenibile per sfamare il mondo?

La startup finlandese SuperGround® ha sviluppato una tecnologia per produrre bocconcini di pollo e crocchette di pesce utilizzando ossa e tessuti duri, altrimenti scartati. L'obiettivo sarebbe ridurre gli sprechi alimentari e le emissioni di carbonio derivanti dall'allevamento animale. Ma è davvero così? E riuscirà a superare la diffidenza dei consumatori?

In una mossa che fa un po’ titubare, sia chi consuma carne che chi non la consuma, la startup finlandese SuperGround® ha fatto sapere di aver sviluppato una tecnologia che trasforma ossa e tessuti duri di animali in bocconcini di pollo e crocchette di pesce. L’obiettivo? Ridurre gli sprechi alimentari e le emissioni di carbonio legate agli allevamenti. Una missione che può sembrare nobile ma che ci lascia parecchio perplessi.

Il fondatore di SuperGround®, Santtu Vekkeli, sostiene che questa innovativa tecnologia può aumentare la resa alimentare dal 20 al 70%, riducendo così le emissioni di CO2. Tuttavia, c’è qualcosa di inquietante in questa proposta che evoca immagini di una dieta post-apocalittica più che di un futuro sostenibile, in cui ci immaginiamo magari che la carne non esista più (o quanto meno che il consumo sia fortemente diminuito).

Il metodo di SuperGround® prevede l’utilizzo di parti tradizionalmente scartate degli animali, come zampe, ossa della schiena e punte delle ali. Con le parti dure di pollo e pesce l’azienda è riuscita ad ottenere una pasta commestibile che poi può essere incorporata in prodotti alimentari come crocchette di pesce o di pollo.

Come si legge sul sito dell’azienda:

La massa può essere combinata per produrre: crocchette di pollo, salsicce di pollo, polpette di pollo, zuppe, salumi, kebab, salse (ad es. BBQ per pollo stirato), integrazione in coperture e marinate.

Inoltre, si specifica che il processo per realizzare questi alimenti dagli scarti utilizza solo calore, pressione e forze di taglio meccaniche.

cibi scarti ossa superground

@Inka Liljeström

Ma la domanda è: saremo disposti a consumare questo nuovo tipo di cibo? I dubbi sono più che leciti e anzi questa proposta ci fa tornare in mente la melma rosa, di cui tanto si è parlato negli scorsi anni. La ricordate? Leggi anche: Pink Slime: lo scandalo della “melma rosa” che sta minando il consumo di carne negli USA

Ma tornando alla novità dell’azienda finlandese, secondo Vekkeli, le ossa contengono la stessa quantità di proteine ​​e grassi della carne macinata. L’azienda sostiene di aver sostituito fino al 50% della massa di materie prime nei prodotti ittici, dimostrando la versatilità della loro tecnologia.

Tuttavia, l’idea di consumare cibo fatto con parti di animali precedentemente considerate scarti, solleva più di una domanda e non siamo così sicuri che anche i carnivori più convinti si adattino bene a questa nuova proposta.

Mentre il fondatore parla di una “pasta liscia e gustosa” (!), è inevitabile chiedersi quanto la psicologia umana possa accettare un tale cambiamento nei piatti.

SuperGround® comunque continua ad essere convinta che la sua sia una soluzione innovativa per affrontare gli sprechi alimentari e le emissioni di carbonio.

Ma, considerando che i prodotti a base di pollo macinato costituiscono una fetta relativamente piccola del mercato complessivo della carne, come ha sottolineato Jayson Lusk, vicepresidente e preside del dipartimento di scienze agricole e risorse naturali dell’Oklahoma State University, è improbabile che realizzare bocconcini di pollo con gli scarti renda improvvisamente la carne sostenibile.

In un Paese come l’Italia, comunque, che ha vietato persino la carne coltivata, sarà difficile che arrivi una proposta del genere, o invece dovremmo preoccuparci perché ci verrà “spacciata” in nome della circolarità?

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Fonte:  SuperGround®

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