Influencer crudista lascia morire il figlio neonato negandogli il latte (ma la dieta vegana non c’entra niente, è follia)

Un blogger crudista russo, Maxim Lyuty, è stato condannato a otto anni di prigione per la morte per stenti del figlio neonato. Questa brutta storia, però, non c'entra nulla con la scelta di seguire un'alimentazione vegana o crudista ma è legata molto più semplicemente alla follia di questo "padre"

Forse ricorderete la storia dell’influencer vegana crudista, Zhanna Samsonova, morta nel 2023 probabilmente a causa di un’infezione che ha trovato però terreno fertile in un organismo già duramente provato da un’alimentazione troppo restrittiva.

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La notizia che arriva oggi dalla Russia è ancora peggiore. A Sochi, Maxim Lyuty, un blogger noto per il suo stile di vita che promuove l’alimentazione vegan crudista, è stato condannato a otto anni di carcere per la morte di suo figlio neonato avvenuta nella primavera del 2023. Accanto a lui, anche la madre del bambino, Oksana Mironova, che ha ricevuto una condanna di due anni di lavoro correzionale (la pena è ridotta in quanto era anch’essa una vittima delle follie del suo compagno).

Il bambino, secondo quanto ricostruito nel processo, sarebbe morto di stenti e la sua storia, già dall’inizio, aveva strane connotazioni.

Il neonato, nato senza la presenza di medici e non registrato ufficialmente, è stato sottoposto fin dai primi giorni di vita a una dieta estrema conosciuta come dieta prana, che prevedeva di nutrirsi esclusivamente dalla luce solare, senza cibo o acqua. Questo “regime alimentare” estremo, secondo gli investigatori, ha portato il blogger a costringere ripetutamente il suo bambino appena nato a digiunare (negava quindi alla madre la possibilità di allattarlo) e addirittura lo immergeva in acqua fredda per “temprarlo”.

Le conseguenze di questa crudeltà non si sono fatte attendere: l’8 marzo 2023 il neonato, che aveva meno di un mese, è morto. Ma poco prima, i genitori hanno portato il bambino in ospedale, dove i medici hanno dovuto affrontare le gravi conseguenze della malnutrizione e della polmonite che aveva sviluppato. Nonostante i loro sforzi, il piccolo non ce l’ha fatta.

Maxim Lyuty, una volta icona nel mondo della dieta crudista e del benessere, è ora un nome associato a quanto di peggio ci possa essere, la morte di un bambino indifeso, trascurato e usato come cavia per folli esperimenti.

Inizialmente Lyuty ha sostenuto che la carenza di ferro della moglie fosse la causa della morte del loro piccolo, un neonato di poco più di un chilo. Durante il processo ha però dichiarato davanti alla corte:

Riconosco la mia colpa. Se avessi saputo della prematurità della nascita di mio figlio e delle controindicazioni della madre durante la gravidanza, avrei immediatamente cercato assistenza medica ai primi segni di malessere del bambino, indipendentemente dalle preferenze e convinzioni della madre.

Una dichiarazione che lascia comunque trasparire la sua follia, dato che il problema non è stato certo né che il bambino è nato prematuro, né eventuali problemi avuti dalla mamma in gravidanza.

Lyuty è stato accusato di aver impedito alla madre di allattare il bambino e sembra che volesse appunto condurre una sorta di esperimento su suo figlio, alimentandolo esclusivamente con l’energia solare, per poi pubblicizzare questa come la via “alimentare” da seguire.

È importante sottolineare però una cosa fondamentale: questo tragico evento non può essere associato alla dieta vegan o crudista per cui era famoso questo influencer russo, ma piuttosto alle azioni irresponsabili e pericolose di un individuo con evidenti problemi psichiatrici.

Il caso di Maxim Lyuty è una dolorosa testimonianza dei rischi che possono derivare da ideologie estreme, piuttosto che una critica al vegetarianismo o al veganismo che, quando seguiti in modo sano e bilanciato sotto la supervisione di professionisti della salute, sono scelte alimentari assolutamente sicure (anche per i bambini).

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Fonte: Kkommersant

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