Questo comune additivo alimentare può favorire infiammazione intestinale e celiachia, ecco dove si trova

Uno studio ha evidenziato che il biossido di silicio, additivo alimentare rappresentato dalla sigla E 551, potrebbe favorire lo sviluppo della celiachia, compromettendo la tolleranza del sistema immunitario alle proteine alimentari e causando infiammazioni intestinali

Negli ultimi anni, il dibattito sulla sicurezza degli additivi alimentari ha assunto una rilevanza sempre maggiore e sono state prese in merito anche decisioni molto forti. Probabilmente ricorderete quanto stabilito in merito al biossido di titanio (E 171), di cui diversi studi hanno evidenziato la potenziale tossicità e per questo bandito dai prodotti alimentari nel 2022.

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A preoccupare, però, c’è anche un altro additivo che condivide con il biossido di titanio la sua forma nanometrica. Ci riferiamo al biossido di silicio, un comune additivo composto da nanoparticelle non solubili di dimensioni inferiori a 100 nanometri.

Uno studio preclinico “in vivo”, condotto da ricercatori dell’INRAE in collaborazione con la McMaster University del Canada, pubblicato su Environmental Health Perspectives, ha messo in luce una possibile correlazione tra l’uso del biossido di silicio e lo sviluppo della celiachia, una malattia autoimmune associata all’ingestione di glutine.

Il biossido di silicio, comunemente indicato con la sigla E 551, è un additivo utilizzato come antiagglomerante in una vasta gamma di prodotti, dalla zuppe alle spezie, dai caffè solubili ai prodotti a base di cioccolato. La sua presenza, talvolta, può sfuggire all’attenzione dei consumatori poiché non sempre è chiaramente indicato in etichetta, soprattutto quando è impiegato come coadiuvante tecnologico nel processo produttivo.

Lo studio, condotto purtroppo su modello animale, ha evidenziato che l’esposizione cronica al biossido di silicio può compromettere la tolleranza del sistema immunitario alle proteine alimentari e causare infiammazioni intestinali.

Le conclusioni preliminari indicano che l’assunzione di biossido di silicio aumenta il rischio di sviluppare celiachia, specialmente nelle persone geneticamente predisposte, e può aggravare i sintomi infiammatori caratteristici di questa malattia cronica.

Questo studio conferma le preoccupazioni sulla sicurezza dei nanomateriali presenti negli additivi alimentari e sottolinea la necessità di una revisione urgente da parte delle autorità competenti, come la Commissione europea e l’EFSA, per valutare il rischio associato all’uso del biossido di silicio.

Come scrivono infatti gli scienziati:

Il nostro studio fornisce la prova che un’esposizione cronica a SiO2 (biossido di silicio, ndr), un additivo alimentare comune nella dieta umana, può interrompere l’omeostasi immunitaria intestinale e avviare la perdita dell’immunità OT e Th1 verso gli antigeni alimentari’.

Dove si trova il biossido di silicio

Il biossido di silicio si può trovare in diversi prodotti tra cui:

  • Zuppe disidratate
  • Spezie in polvere
  • Alimenti per lattanti
  • Cereali da colazione
  • Caffè solubile
  • Caffè al ginseng
  • Prodotti a base di cioccolato
  • Integratori alimentari
  • Farmaci in forma di compresse o polveri
  • Prodotti da forno
  • Gelati e creme dessert
  • Dolcificanti in polvere
  • Pastiglie per la gola o masticabili
  • Preparati per bevande istantanee

Come sempre, è bene controllare le etichette per verificare se il biossido di silicio (E551) si trova nell’elenco degli ingredienti ma, come già preannunciavamo, non è sempre esplicitamente indicato sulle confezioni. Se viene utilizzato come additivo principale o come coadiuvante tecnologico nel processo produttivo, infatti, può non essere menzionato direttamente tra gli ingredienti.

Pertanto, potrebbe essere presente anche in prodotti in cui non è elencato esplicitamente sull’etichetta. Si tratta ovviamente di dosi molto basse ma che unite insieme potrebbero rappresentare un problema.

Staremo a vedere se l’Europa prenderà una decisione simile a quella sul biossido di titanio anche per altri ingredienti in forma nanometrica come appunto il biossido di sillicio.

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Fonte: Environmental Health Perspectives

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