Mentre in Italia Ryanair taglia i voli invernali in Sardegna, il CEO prende torte in faccia a Bruxelles per l’inquinamento

Ryanair nell'occhio della bufera: a Bruxelles il CEO della compagnia viene preso a torte in faccia da due attiviste per il clima, mentre in Italia la società annuncia la riduzione dei voli invernali da e per la Sardegna, scatenando le polemiche

Il colosso irlandese del trasporto aereo low cost è tornato a far parlare di sé e non per dei buoni motivi, anzi. A Bruxelles l’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary ha preso (letteramente) due torte in faccia, mentre manifestava davanti al palazzo della Commissione Europea a Bruxelles per protestare contro i numerosi scioperi dei controllori del traffico aereo nell’Ue (che chiedono più sicurezza e garanzie).

A inscenare l’insolita protesta, che sta rimbalzando sui social e sulle testate online, due attiviste al grido di “Benvenuto in Belgio. Stop all’inquinamento dei f******i aerei”. Infatti, dall’analisi effettuata dalla federazione europea Transport&Environment, è venuto fuori che nel 2022 i voli targati Rayanair hanno prodotto la cifra di 13,3 milioni di tonnellate di CO2, segnando così il primato nel Vecchio Continente.

Invece di alterarsi e scomporsi, O’Leary – che era lì anche per consegnare oltre un milione di firme di passeggeri europei contrari alla chiusura degli spazi aerei – ha reagito con ironia.

“Siamo qui per discutere della petizione. Amo le torte alla crema, sono le mie preferite” ha risposto ai microfoni dei giornalisti presenti. Ma non solo. La compagnia aerea ha pensato bene di sfruttare quell’episodio a suo vantaggio, con una furba mossa di marketing.

Poco dopo l’accaduto, sull’account X (ex Twitter) di Ryanair è stata pubblicata una foto di Michael O’Leary con il viso sporco di panna, con una didascalia sarcastica in cui si legge:

Caloroso benvenuto a Bruxelles oggi per celebrare le 7 nuove rotte di RYR per l’inverno 2023. I passeggeri sono così contenti delle nostre rotte e della petizione che festeggiano con una torta. Abbiamo gustose tariffe basse!

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…e in Italia meno rotte per la Sardegna

Mentre a Bruxelles il CEO di Ryanair viene contestato per il pesante impatto ambientale dei suoi aerei, la compagnia irlandese ha comunicato che taglierà le rotte invernali da e per la Sardegna.

Sono qui per preannunciare purtroppo una cosa che non avremmo certamente voluto – ha illustrato ieri il Chief Commercial Officer Jason Mc Guinness a Cagliari – Una riduzione di quasi il 10% rispetto al programmato, ciò è strettamente legato al decreto del governo italiano che consideriamo totalmente illegale e che avrà il solo effetto di ridurre la connettività.

Nei mesi invernali saranno cancellate tre rotte nazionali per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e ridotte frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi.

La decisione è stata presa dalla società in risposta al recente provvedimento che mira a mettere un tetto agli aumenti dei biglietti per le isole italiane, divenuti insostenibili negli ultimi tempi.

Fermiamo questo decreto legge per evitare ulteriori danni irreparabili  – torna a chiedere Ryanair, lanciando l’ennesimo appello – rendiamo l’Italia più competitiva togliendo la tassa chiamata addizionale municipale su tutti gli aeroporti della penisola.

L’annuncio di Mc Guinness ha scatenato diversi malumori in Sardegna, fra i cittadini (specialmente coloro che viaggiano per motivi di studio o lavoro) e non solo. Non si è fatta attendere la reazione della Cgil Sarda.

È vergognoso che Ryanair possa decidere di ridurre o cancellare voli da e per la Sardegna così come annunciato in risposta al decreto del governo contro il caro tariffe: una scelta inaccettabile da parte di una compagnia che, oltretutto, è destinataria di aiuti e sovvenzioni per i collegamenti con l’Isola – tuona il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante – Le logiche speculative e di mercato dovrebbero essere bandite quando si tratta di assicurare il diritto alla mobilità a chi vive in un’isola lontana dalla terraferma, i cui cittadini non possono essere per questo ulteriormente penalizzati.

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Fonti: Ryanair/Cgil Sardegna

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